• La lunga giornata di Musumeci e Razza, dall’intervista in Tv alla lettera all’Ars
  • Dopo le dimissioni di Razza, in tanti invocano il commissariamento della Sanità siciliana
  • Nell’ordinanza del gip spunta anche il nome del commissario Covid Costa, non è al momento indagato

Una lunga giornata che stava per iniziare con un’intervista televisiva quella del presidente della regione Nello Musumeci. Una giornata che però è stata una tra le più lunghe e complicate della legislatura e che si è conclusa con la perdita di una delle pedine su cui Musumeci puntava. E il gelo a Palazzo dei Normanni era emblematico, quando, tra l’imbarazzo generale, il Governatore ha letto la lettera scritta da Razza e ha accettato le dimissioni da assessore, prendendo con sé l’interim della Sanità. L’avviso di garanzia arrivato all’ormai ex assessore Razza è stato un fulmine a ciel sereno per la giunta regionale.

All’Ars deputato in silenzio, parla solo Musumeci

Solo oggi all’Ars, o forse domani, si inizierà a parlare del terremoto giudiziario avviato dall’indagine della Procura di Trapani. “Spalmiamoli un poco” è la frase emblematica dell’inchiesta. Il riferimento di Razza è al numero delle persone decedute che, secondo quanto ricostruito dai pm e dai Nas di Palermo, dovevano spuntare non tutti in una volta ma “spalmati, appunto, nei giorni successivi. Obiettivo sarebbe stato quello di rendere meno grave la situazione ed evitare così l’imposizione di eventuali restrizioni. Insomma, la Sicilia, secondo il piano, doveva essere un’isola felice e quei dati dovevano essere “edulcorati” per far sembrare tutto tranquillo e sotto controllo.

Sicilia rischia il commissariamento?

Inevitabili le dimissioni di Razza dopo un coro di richieste arrivate da tute le forze politiche di opposizione, movimenti, associazioni di categoria e dai sindacati. Un caso che ha travolto la Sicilia intera e che l’ha portata, ancora una volta, alla ribalta nazionale, dopo il caso dei furbetti dei vaccini delle Madonie e di Corleone. Tra le voci che si sono levate anche quelle di coloro che invocano il commissariamento della Sanità siciliana da parte dello Stato. Lo hanno suggerito Laforgia e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Di revocare la delega a Musumeci per l’emergenza Covid lo ha chiesto il segretario del Pd Anthony Barbagallo. Il capogruppo Pd Giuseppe Lupo accusa il presidente di essere corresponsabile.

A Mario La Rocca l’osservatorio epidemiologico

Intanto Musumeci comunica l’intenzione di assegnare a Mario La Rocca la reggenza dell’Osservatorio epidemiologico orfano di Maria Letizia Di Liberti, indagata, e chiede di serrare le fila. “Il governo — dice Musumeci all’Ars, che in serata ottiene una nota di solidarietà a Razza siglata da tutti e 11 gli assessori superstiti — non defletterà di un solo centimetro dal percorso fin qui fatto. Andremo avanti dritto, senza una tregua”. Ma in Musumeci vi sarebbe anche il sospetto, come dice anche l’ordinanza del Gip, di essere stato ingannato dal più vicino dei fedelissimi.

Nell’ordinanza il nome di Renato Costa

E nella stessa ordinanza si fa il nome di Renato Costa anche se non risulta indagato. È il commissario straordinario Covid. “Sono molto dispiaciuto per quanto scritto ma non mi sento alcuna responsabilità morale — dice — Il nostro lavoro è sotto gli occhi di tutti, è condiviso passaggio dopo passaggio all’insegna della massima trasparenza. Non ho intenzione di chiedere un incontro con i magistrati per chiarire la mia posizione, il mio operato è cristallino. Se vorranno convocarmi sarò felice di rispondere a tutte le loro domande”. Il Gip conclude che le indagini abbiano necessità di ulteriori approfondimenti per individuare tutti i soggetti coinvolti e le falsità commesse, ma soprattutto per definire le posizioni di persone non ancora indagate, ma il cui agire sembra aver contribuito alla falsificazione di dati rilevanti. “Ci si riferisce – scrive il magistrato – altresì al commissario emergenza Covid-19 per la provincia di Palermo Renato Costa, consapevole della prassi di “diluire” i dati dei contagi e disposto, a fronte dell’avallo dell’assessore Razza, a concordare con essa, fornendo così un contributo morale decisivo”.

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