Le sollecitazioni ai parlamentari regionali a sottoporsi spontaneamente al test antidroga trovano ancora favori. Dopo il “sì” del presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, oggi anche la deputata di Fratelli d’Italia Giusi Savarino si dice favorevole. “Era ora – sostiene la deputata -. Giusto che finalmente si parli concretamente di un tema che avevo evidenziato da tempo. Sono felice che il presidente Galvagno abbia accolto questa proposta su cui sono totalmente d’accordo”. E’ comunque destinata a far ancora discutere la proposta del deputato Ismaele La Vardera che ieri ha chiesto ai suoi colleghi deputati all’Ars di sottoporsi liberamente al test tossicologico del capello. L’idea è quella di “mandare un segnale ai giovani siciliani che fanno uso di sostanze”.
Già nel 2007 se ne parlò
La Savarino ricorda che già tempo fa lei aveva espresso favore rispetto al testi antidroga per i parlamentari. “La mia prima iniziativa sul tema – ricorda – risale al 2007. Sto già ripresentando il ddl per normare gli aspetti di pubblicità sull’uso di sostanze stupefacenti e psicotrope da parte dei parlamentari regionali. È un segnale non più procrastinabile che bisogna dare alla cittadinanza, soprattutto ai più giovani. Oggi l’uso di droghe è diventato un fenomeno devastante che va contrastato duramente. Alle iniziative simboliche come quella di cui stiamo discutendo in queste ore, occorrerà affiancare azioni forti e sinergiche di scuola, sanità e polizia. Un progetto di questo tipo è già stato finanziato a Palermo. E mi adopererò perché questo modello possa essere esportato nelle nostra provincia di Agrigento”.
Codacons: “Giusto dare garanzie”
Soddisfatto anche Francesco Tanasi, segretario nazionale del Codacons. “Ho lanciato negli anni scorsi questa proposta – afferma Tanasi – poiché si presume che gli eletti debbano essere la parte più rappresentativa della Sicilia. Appare lecita l’idea di conoscere il loro livello di ‘correttezza’ ed eventuali abitudini, come l’assunzione di droghe. Per i cittadini è fondamentale avere delle garanzie in merito alla ‘qualità’ dei soggetti che li rappresentano al potere”.
Le modalità del test
Lo stesso inoltre, nei prossimi giorni spiegherà come e con quali modalità, i deputati potranno far il test del capello e farlo pervenire in Assemblea. “Il presidente – aveva detto ieri La Vardera – mi ha detto che autorizzerà l’accesso di esperti per il test e che lui sarà il primo a farlo”. Proporrà di incaricare l’unità operativa “Qualità e Rischio Chimico”, centro di riferimento tossicologico regionale per l’accesso. Che è anche centro di riferimento del sistema allerta precoce nazionale per le nuove droghe, con compito istituzionale per tutto il sud Italia.
Galvagno: “Giusto che i siciliani siano informati”
“È giusto che i siciliani vengano informati se i propri rappresentanti fanno uso di droghe. Mi sottoporrò volontariamente al test ed invito i colleghi a fare altrettanto”. Il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno non usa giri di parole nell’annunciare la massima trasparenza e accetta immediatamente la proposta di Ismaele La Vardera che ieri pomeriggio, durante la seduta a Sala d’Ercole, ha ufficializzato la costituzione di un intergruppo sul fenomeno del consumo di droghe negli adolescenti e invitato i colleghi ad effettuare il test del capello.
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