L’attore palermitano Tony Sperandeo di sicuro non ha peli sulla lingua.
Dopo la disavventura con la compagnia aerea Wizz Air, che nel giorno di Santo Stefano lo ha ‘cacciato’ da un volo Malpensa-Palermo, a motivo delle sue vibranti proteste, a causa di due ore di ritardo del volo, si dice vittima di pregiudizi e con un video sui social ha lanciato un appello a testimoni che possano raccontare cosa è realmente accaduto quel giorno.
Cosa ha detto la compagnia aerea
Wizz Air, nei giorni scorsi, aveva diffuso una nota nella quale si specificava che il passeggero “è stato segnalato come indisciplinato a causa di un comportamento aggressivo. Il personale di bordo ha gestito la situazione come da prassi, il passeggero indisciplinato è stato affidato alla polizia e sbarcato dal volo. Wizz Air si scusa per il ritardo, ma la sicurezza e l’incolumità sono le nostre principali priorità e la compagnia aerea non può tollerare alcun tipo di comportamento offensivo nei confronti dei passeggeri e del personale”.
Sperandeo, che si è rivolto all’avvocato Alessandro Palmigiano per presentare un esposto, non ci sta, e si difende con le unghie e con i denti.
“Sono un terrorista?”
Nel video appello Sperandeo ha detto: “Ma sono un terrorista? Non ho fatto nulla, ho solo protestato animatamente ma non ho certamente minacciato nessuno”.
Parole dalle quale traspare una certa amarezza, sentimento che Sperandeo forse nutre da tempo, anche stando a sue dichiarazioni precedenti.
“La città di Palermo mi ha dimenticato”
“La città di Palermo mi ha dimenticato”. Lo ha sostenuto Sperandeo nel luglio del 2020 in occasione di una puntata di Casa Minutella, il format condotto da Massimo Minutella.
L’attore, molto noto a livello nazionale, – migliore attore non protagonista ai David di Donatello 2001 per il ruolo di Gaetano Badalamenti nel film “I cento passi” – con un’ampia filmografia alle spalle, non aveva esitato a parlare del rapporto con la sua città lamentando il disinteresse nei suoi confronti da parte del mondo artistico locale.
“Confessiamoci da buoni amici”, aveva detto a Massimo Minutella anche se il suo messaggio era rivolto a qualcun altro.
Non nascondendo un certo disappunto, Sperandeo aveva spiegato: “Quando io vinsi il David di Donatello, stupidamente, non lo dedicai alla mia famiglia, a mia moglie o ai miei figli, lo dedicai alla città di Palermo.
Oggi sono pentito perché la città di Palermo ha dimenticato Sperandeo”.
L’attore era poi entrato poi nel dettaglio, soprattutto in merito al Festino di Santa Rosalia.
“Ogni anno c’è stato il Festino, con direttori artistici che io conosco, uno si chiama Lollo Franco, con il quale eravamo buoni amici. L’ho fatto entrare nel cinema, gli ho fatto prendere l’agente mio, l’ho fatto lavorare, e come ricambio quando lui ha fatto il direttore artistico non mi ha mai invitato. Non è una cosa tanto bella”.
E ancora: “Quest’anno a causa del Coronavirus non ci saranno manifestazioni però hanno fatto un docufilm. Ebbene, se si parla di docufilm sulla mia città, quantomeno mi dovrebbero contattare, perché un po’ di esperienza io ce l’ho, forse più di tanti altri”.
Tony Sperandeo e le parti da “cattivo”
Tony Sperandeo, che compirà 70 anni a maggio, come detto, ha una lunga carriera alle spalle.
L’anno scorso, in occasione di una puntata di Oggi è un altro giorno, programma di RaiUno, aveva parlato di sé.
La sua carriera televisiva e cinematografica è nata con La Piovra e seguita con tanti successi, ha anche partecipato alla serie Netflix Incastrati con Ficarra e Picone, ma l’attore aveva ricordato che viene spesso associato ai ruoli da mafioso: “Ho interpretato anche il buono… Si ricordano solo le mie parte da cattivo, ho fatto La squadra… Ho fatto anche il prete in un film con Pieraccioni e in un altro con Marco Risi! Ormai ci sono abituato e non me la prendo, anche perché ormai non me lo dicono quasi più, ma prima ci rimanevo male…”.
La giovinezza
“Mio padre è morto quando avevo 17 anni per tumore alla gola e mi sono messo a lavorare. Ho cominciato a fare l’apprendista commesso, poi il rappresentante e alla fine a vendere detersivi. Nel mentre ho iniziato a fare degli spettacoli a teatro, anche in America, e lasciavo alla vendita mia madre…”.
La dolorosa scomparsa della moglie
Infine, aveva affrontato anche il doloroso tema della scomparsa della moglie, Rita Barbanera: “Succede, è successo e c’è stato anche un distacco, poi risolto, con i miei figli. Siamo contenti di trovarci e vederci, mi preoccupo per loro. Aveva una forte depressione, non siamo riusciti a controllare la situazione. Io lavoravo, partivo…. Ma parliamo di altre cose…”.
Un uomo tenace
Di certo Sperandeo, qualunque cosa sia accaduta sul volo Wizz Air, è un uomo tenace, e soprattutto, che dice quel che pensa. Tanto che quella in corso con Wizz Air potrebbe essere ritenuta una battaglia, l’attore infatti non accetta il trattamento ricevuto e proprio per questo ha presentato un esposto e cerca, come detto, testimoni.
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