“Il contrasto alle tossicodipendenze, drammatico fenomeno che colpisce i nostri giovani e le loro famiglie, mi vede fortemente impegnato fin dal giorno del mio insediamento. Faremo del nostro meglio per salvare la fascia giovanile da una patologia tremenda, che una società sana deve riuscire a debellare”.

Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, intervenendo al convegno della Federazione italiana degli operatori dei dipartimenti e dei servizi delle dipendenze (Federsed), a Palazzo dei Normanni, in memoria di Guido Faillace, medico che ha dedicato la sua vita alla cura delle persone affette da dipendenze patologiche.

Le parole di Schifani

Il governatore ha ricordato le azioni concrete messe in atto dalla Regione: dal Centro di pronta accoglienza per persone dipendenti da crack inaugurato alcuni mesi fa, alle risorse inserite nella legge di Stabilità, al disegno di legge presentato all’Ars.
“Su argomenti come la lotta alle droghe e il contrasto alla criminalità organizzata – ha proseguito Schifani – non ci possono essere distinzioni tra maggioranza e opposizione, bisogna fare squadra, mettendo in atto sistemi formativi, terapeutici e preventivi che aiutino la persona colpita a uscire dal percorso oscuro nel quale si trova”.

Il presidente si è soffermato anche sui dirigenti della Regione e sull’efficienza della macchina amministrativa. “Dinanzi ai problemi non ci scoraggiamo – ha evidenziato – ma cerchiamo di affrontarli, anche se alcune volte riscontro un’assenza di capacità e volontà decisionale dei dirigenti. Alla scadenza dei contratti è naturale che ci potranno essere dei cambi ai vertici di alcuni dipartimenti regionali, nella logica della funzionalità dell’amministrazione”.

Un piccolo esercito o quasi. Sono sempre più numerosi in Italia gli auto-segregati in casa che interrompono i rapporti con i propri coetanei, abbandonano le attività sportive e, a volte, perfino la scuola, e tra le quattro mura della propria stanzetta trascinano la propria esistenza.

Gli hikikomori e la Sicilia

Sono gli hikikomori, termine importato dal Giappone, dove il fenomeno è molto diffuso, per indicare letteralmente chi sta in disparte. In italia sono oltre centomila. Tantissimi anche in Sicilia, “probabilmente nell’ordine di qualche migliaio – dice Carlo Gilistro il pediatra-deputato regionale M5S, promotore del convegno tenuto oggi all’Ars sul tema – anche se è veramente difficile avere stime corrette, perché spesso abbiamo a che fare con soggetti ‘invisibili’ e con un comportamento non riconosciuto nemmeno dai genitori che gli vivono accanto”.

Il convegno all’Ars

Sul fenomeno hikikomori si sono accesi oggi i riflettori all’Ars grazie ad un convegno tenuto nella sala Mattarella alla presenza di psicologi, sociologi, insegnanti, medici, e politici e con centinaia di scuole in collegamento da tutta la Sicilia, grazie all’interessamento del direttore dell’ufficio scolastico regionale Giuseppe Pierro e a testimonianza di quanto il tema sia sentito nelle scuole.

“Bisogna stare attenti – ha detto Gilistro – ai campanelli d’allarme per cercare di correre subito ai ripari. Per questo bisogna aiutare insegnanti e genitori a saperli riconoscere. E noi come istituzione abbiamo il dovere di dare loro una mano con adeguate e massicce campagne di informazione”.

Sono diversi i segnali-spia del problema da tenere in dovuta considerazione, tra questi i principali sono: le frequenti assenze da scuola, l’abbandono delle attività sportive, la ridotta o mancata frequentazione dei coetanei, l’autoreclusione nella propria stanzetta, l’inversione del ritmo sonno-veglia, la preferenza per l’attività solitaria, spesso con l’uso delle tecnologie digitali.