Sabato movimentato sul fiume Oreto a Palermo. Appena sotto il ponte di Corso dei Mille, individuati ben 150 metri di impianto di uccellagione.

Ad intervenire in un contesto ambientale molto difficile è stata l’Arma dei Carabinieri allertata dai volontari del CABS, l’associazione specializzata in antibracconaggio.

Due uccellatori, a quanto sembra molto giovani, non hanno esitato ad allestire sotto gli occhi di tutti un impianto di cattura riconoscibile a grande distanza da bandierine colorate. Queste vengono comunemente usate dai bracconieri in Sicilia per attrarre gli uccelli verso i punti di cattura.

I carabinieri hanno immediatamente raggiunto le sponde del fiume, superando il corso d’acqua e facendosi largo fra la densa vegetazione che purtroppo ha consentito la fuga dei due uomini. Sul posto, oltre alle bandierine, altri attrezzi del mestiere, tra cui decine di metri di nastro magnetico appena sistemato che assolve, con il suo luccichio, a una funzione simile a quella delle “bandiere”.

“Già l’anno scorso – afferma il CABS – era stato individuato dai nostri volontari un impianto proprio dove stavano nidificando uccelli, non a caso, tutelati dalla legge, come il Corriere Piccolo ed il Forapaglie”.

“Quando sul fiume sono arrivati i nostri volontari ed i Carabinieri – aggiunge il CABS – strani personaggi sono apparsi negli angoli principali ove era in corso l’intervento antibracconaggio. Non escludiamo che i due bracconieri siano stati avvisati”.

“Rivolgiamo un appello ai palermitani – ha concluso il CABS – affinché vi sia una pronta segnalazione delle inequivocabili “bandieruole” per uccellagione riconoscibili a grande distanza e comunicarle alla seguente mail cabsrc@libero.it A Palermo, secondo i protezionisti, si sono fatti passi da gigante contro il bracconaggio grazie al costante intervento dei Carabinieri Forestali. Rimane, però, incredibile il senso di impuntità che ha contraddistinto i due uccellatori dell’Oreto”.