Nessuna riduzione del costo dei biglietti per almeno quattro anni sul nuovo contratto di servizio per il trasporto ferroviario. Lo denunciano i pendolari siciliani attraverso il Comitato pendolari che parlano di un vero e proprio “pacco di Natale” e lanciano la polemica con le ferrovie e con la Regione tornando a chiedere che fino abbiano fatto gli oltre tre milioni e mezzo destinati proprio a sterilizzare gli aumenti dei prezzi dei biglietti ferroviari.

“Nel pacco regalo di Natale abbiamo trovato: un nuovo contratto di servizio da gennaio 2024 a dicembre 2033 del quale sconosciamo i contenuti e riduzione dei costi dei biglietti del 5 per cento, al momento solo sulla nota stampa della Regione” dice Giosuè Malaponti del Comitato pendolari siciliani.

Gli aumenti già a gennaio

I pendolari che si appresteranno ad acquistare gli abbonamenti mensili oppure annuali o anche il singolo biglietto di trasporto dal primo gennaio non troveranno lo sconto del 5 per cento annunciato in fase di rinnovo del contratto di servizio. La sorpresa è costituita, invece, da un un ulteriore aumento del 5 per cento su singoli biglietti e abbonamenti. Al danno si unisce, dunque, la beffa di un aumento complessivo di circa il 10 per cento già dal gennaio 2023 che i pendolari considerano un “balzello non dovuto”.

La polemica dei pendolari sugli stanziamenti

E’ da quasi un anno che attendiamo risposta dalla regione siciliana per comprendere che fine abbiano fatto i 3,6 milioni di euro stanziati con l’articolo 6, comma 5, della legge regionale n. 2/2023 che prevedeva, citiamo testualmente: “Al fine di sterilizzare l’aumento tariffario per il 2023 previsto dal contratto decennale tra la Regione Siciliana e Trenitalia Spa, è autorizzata, per l’esercizio finanziario 2023, la spesa di 3.600 migliaia di euro a valere sulle disponibilità della Missione 10, Programma 2, capitolo 273710 (Missione 10, Programma 2)” dice ancora Malaponti che conclude “Attendiamo ancora senza aver visto un centesimo di rimborso” e adesso arrivano anche gli aumenti.

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