Il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, è stato contestato silenziosamente oggi quando si è recato in via Mariano D’Amelio in occasione dell’anniversario a strage in cui furono uccisi il magistrato Paolo Borsellino e i 5 agenti della polizia di Stato.

La contestazione silenziosa

Nella strada erano rimaste poche persone e i giovani delle Agende rosse si sono voltato verso l’ulivo, piantato davanti il portone dell’abitazione dove viveva la madre del magistrato, dando le spalle al primo cittadino e con le agende rosse sollevate in aria.

Garavaglia Fragetta “Non ha mai preso posizione chiara su appoggio Dell’Utri e Cuffaro”

Angelo Garavaglia Fragetta, del direttivo delle Agende rosse, dice: “E’ stato il nostro malvenuto al sindaco: ci siamo messi di spalle al suo arrivo a protezione dell’albero. Lui non ha mai preso posizione chiara sull’appoggio ricevuto da Dell’Utri e Cuffaro e quindi noi cerchiamo di preservare la memoria di quest’ albero e delle persone che sono morte. Ci saremmo aspettati dal sindaco di Palermo una presa di posizione piu’ forte”. In via Mariano D’Amelio è andato anche l’ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando. “Sono qui da normale cittadino”, ha detto.

In mattinata le visite

“Oggi celebriamo il ricordo di Paolo Borsellino e dei suoi agenti della scorta, ma anche quello di Giovanni Falcone e di tutte le vittime della mafia e servitori dello Stato che hanno sacrificato la loro vita”. Il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla questa mattina ha preso partecipato alla caserma Lungaro, alla cerimonia di commemorazione dei caduti nel trentennale delle stragi dove, alla presenza delle massime cariche dello Stato, il capo della Polizia Lamberto Giannini ha deposto una corona d’alloro. Il primo cittadino ha continuato ricordando anche Boris Giuliano, il capo della squadra mobile del quale proprio dopodomani ricorre l’anniversario della morte, avvenuta il 21 luglio del 1979 per mano mafiosa.

Lagalla “Battaglia per legalità prosegue con le nuove generazioni”

Roberto Lagalla ha proseguito: “Oggi siamo qui per testimoniare che, dopo quegli anni drammatici, a Palermo è iniziata una battaglia per la legalità che oggi prosegue nell’opera di sensibilizzazione delle giovani generazioni, grazie allo straordinario lavoro che, ogni giorno, i docenti svolgono nelle scuole siciliane. Un lavoro portato avanti con grande dedizione che ho avuto modo di apprezzare nei quattro anni e mezzo durante i quali ho guidato l’assessorato regionale all’Istruzione e alla formazione professionale. A noi, rappresentanti delle istituzioni, spetta testimoniare, con il lavoro quotidiano svolto secondo giustizia, equità ed efficienza, l’adesione a questo messaggio di educazione civile”.

La messa in cattedrale

Poi il sindaco, ha partecipato alla messa officiata in cattedrale dall’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, nella ricorrenza della strage di via D’Amelio in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli uomini della scorta Agostino Catalano, Eddie Walter Cosina, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli ed Emanuela Loi.