Sono state trovate ossa umane in uno scavo ai Cantieri navali di Palermo. Il ritrovamento durante i lavori in un locale in disuso, prima adibito a infermeria, che si trova non lontano dal varco Colombo che si trova in via Francesco Crispi. A segnalarlo sarebbero stati gli operai che, per conto di una ditta privata, stavano bucando il pavimento con un martello pneumatico quando si sono imbattuti in qualcosa di molto duro che si trovava fra la terra.

Il ritrovamento

Alla luce del ritrovamento i lavori sono stati temporaneamente sospesi e sono intervenuti gli agenti di polizia per un sopralluogo con il personale della Scientifica. Le ossa, un teschio e altre ossa lunghe, sono state repertate e inviate all’Istituto di medicina del Policlinico. Saranno eseguiti gli esami per datare quanto rinvenuto. Non si esclude però che possano trovarsi lì da molto tempo e che siano i resti umani seppelliti in una vecchia necropoli punica.

Il precedente

Anni fa, nel 2017, i lavori sul collettore fognario di via Guardione avevano subito una lunga battuta d’arresto dopo il ritrovamento di numerose ossa umane a pochi passi da piazza XIII Vittime. In quel caso era stata interessata la Sovrintendenza dei Beni culturali della Regione per capire se si trattasse di una scoperta di rilievo tra le tante che vengono fatte quando, a Palermo, si inizia a scavare qualche metro sotto il suolo. Come accaduto anche l’anno scorso vicino via Colonna Rotta dov’è stato trovato uno scheletro quasi integro.

Non erano ossa ma cocci di ceramica quelli ritrovati nel 2019 in piazza Verdi durante gli scavi per l’installazione dei dissuasori dell’area pedonale. Mentre gli operai del Coime stavano lavorando si sono resi conto della presenza, a circa tre metri di profondità, di alcuni resti risalenti probabilmente al diciassettesimo secolo. “Questa – aveva spiegato allora la dottoressa Carla Aleo Nero, della Soprintendenza – è una zona sensibile perché, dove ora c’è il Teatro Massimo, corrisponde all’area che si trovava al di fuori della cinta muraria cinquecentesca”.

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