Sta muovendo i primi passi nell’agone politico e già si imbatte nei primi ‘problemi’. Stiamo parlando della formazione politica che ha come suo big sponsor l’attuale presidente del Senato Pietro Grasso.
Stando a quanto riferisce Repubblica Palermo, nel nome del neonato soggetto politico “Liberi e uguali” ci potrebbe essere un plagio. Questo secondo i fondatori del movimento “Uguali e partecipi” che fa capo a padre Felice Lupo parroco della chiesa di San’Eugenio papa, a Palermo. La chiesa, ironia della sorte, è anche la parrocchia di Grasso e da qui arriva la nota polemica.
Dopo gli incoraggiamenti del caso e l’augurio alla nuova forza politica di portare avanti e alimentare un dibattito costruttivo, la sua presidente l’avvocato Flavia Odoroso, stretta collaboratrice di padre Lupo, ha messo nero su bianco che “a scanso di equivoci (se non accuse di plagio) occorre precisare che già esiste un movimento socio-politico di ispirazione cristiana chiamato, come da atto costitutivo, ‘Uomini nuovi per una società di Uguali e Partecipi’ o ‘UeP’, ‘Uguali e Partecipi’, dal che si potrebbe ipotizzare una presunta parziale copiatura del logo che lo rappresenta”.
La Odoroso entra nel merito dello spirito stesso del movimento e inevitabile e leggervi una contrapposizione politica “Ci si chiede – evidenza- cosa si voglia e si debba intendere come libertà e come uguaglianza: ‘liberi da…’ o ‘liberi per…’? Uguali riferito a tutti i cittadini indistintamente o riferito e ritagliato per una casta privilegiata?”.
Val la pena di ricordare che alle scorse regionali il movimento “Uguali e Partecipi” ha sostenuto la candidatura di Nello Musumeci e la stessa Odoroso si è candidata ma senza riuscire ad essere eletta.
“Il movimento Uguali e Partecipi, sorto nel 2012, a causa della mancanza di novità e originalità del nome del nuovo soggetto politico, sorto nel 2017, ‘Liberi e Uguali’ – sottolinea la Odoroso -, intende scongiurare il rischio di essere danneggiato dalla confusione del nome del soggetto politico e tra i due loghi che rispettivamente ne rappresentano il nome o, peggio, dal rischio di patire una futura accusa di plagio”.
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