Il Cerisdi, il centro di alta Formazione della Regione siciliana, ha inviato alle organizzazione sindacali la comunicazione preventiva di procedura di mobilità avviando, di fatto, le pratiche per il licenziamento collettivo dei dipendenti.

I dipendenti del Cerisdi, dopo mesi di battaglie, avevano protestato anche in occasione della visita del Premier Matteo Renzi per far sentire la propria voce ma sono rimasti inascoltati

“La notizia giunge come una doccia fredda – afferma Mimma Calabrò Segretario Generale Fisascat Cisl Sicilia – perché avevamo richiesto al Liquidatore dell’Ente di sospendere qualsiasi azione che avrebbe potuto aggravare ulteriormente la difficile situazione in cui versano i lavoratori nelle more che venissero definite le interlocuzioni tra le parti politiche e istituzionali, quali la Presidenza della Regione e l’Assessorato all’Economia che, da quanto appreso, potevano avere positivi risvolti. Tra l’altro, era già stato calendarizzato per il prossimo 18 maggio un incontro di merito da svolgersi presso il Castello Utveggio“.

Il Liquidatore, però, ha dato esecuzione al mandato conferito dal socio principale Regione attraverso Ircac senza attendere alcuna interlocuzione “Continueremo a ribadire – continua Calabrò – quanto da sempre sostenuto, ossia che necessita individuare ogni possibile percorso atto a tutelare le risorse umane del Cerisdi e proseguire nell’azione di rilancio del Centro sito al Castello in nome dell’importante ruolo che ha assunto negli oltre trent’anni di attività in favore dell’Amministrazione Regionale, di Enti Locali, delle altre pubbliche amministrazioni siciliane occupandosi, tra l’altro, anche di formazione dei giovani laureati”.

“Non è ammissibile che gli sforzi profusi dai 28 dipendenti che, con grande senso del dovere, hanno continuato a svolgere il proprio lavoro nonostante da mesi non percepiscono alcuna retribuzione vengano di colpo vanificati.
Nel corso dell’esperimento dell’esame congiunto rappresenteremo la nostra contrarietà ai licenziamenti, richiamando ancora una volta l’intervento del Governo Regionale, della Deputazione Regionale e delle altre Istituzioni coinvolte affinché attivino immediatamente tutti gli sforzi, gli interventi e le strategie necessari che abbiano come primo obiettivo la piena salvaguardia dei posti di lavoro – conclude – attraverso un concreto rilancio delle attività del Centro, punto di formazione di eccellenza non solo per la Sicilia ma per paesi del Mediterraneo”.