Un «oncochip» per definire con precisione e rapidità – e a basso costo – le alterazioni dei geni tumorali e curare meglio, tramite l’impiego di farmaci biologici, i pazienti oncologici: la rivoluzione si chiama ACC Genomics. Si tratta di un progetto che porterà nel nostro Paese l’innovazione tecnologica nella pratica clinica.

L’iniziativa, finanziata dal ministero della Salute per le Regioni con IRCCS oncologici e per la Regione Siciliana dall’assessorato alla Salute, sarà realizzata da Alleanza Contro il Cancro, la più grande rete di ricerca oncologica del Paese. “Alleanza Contro il Cancro riunisce le migliori professionalità italiane in oncogenomica e fornirà le competenze necessarie per la realizzazione di questo ambizioso progetto presentato oggi a Roma”, ha affermato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin che ha sottolineato anche il ruolo da protagonista intrapreso dalla Sicilia nell’innovazione per la lotta ai tumori.

L’aggressività di molte forme di cancro dipende dal progressivo accumularsi di alterazioni genetiche che rendono le cellule tumorali poco responsive alle terapie convenzionali. Individuare queste alterazioni consente di definire la carta d’identità molecolare di ogni tumore, determinandone la prognosi e selezionando i pazienti che otterranno un beneficio dall’impiego di farmaci innovativi. Ma caratterizzare le alterazioni genetiche delle cellule neoplastiche richiede analisi complesse. Nell’attuale routine clinica sono pochissimi i geni – tra i moltissimi alterati – che vengono analizzati; l’utilizzo delle tecnologie di nuova generazione (NGS – Next Generation Sequencing) consentirà ad ACC di effettuare un sequenziamento rapido – a costi particolarmente contenuti – del genoma dei tumori.

Per centrare gli obiettivi di quest’ambizioso percorso, ACC ha attivato i Working Group, unità collaborative composte da esperti che programmeranno ricerca clinica e ottimizzazione dell’utilizzo dei nuovi farmaci per singola neoplasia. La piattaforma di sequenziamento sarà dapprima validata negli IRCCS associati ad ACC e nei centri collegati della Sicilia partendo dal tumore al polmone (prima causa di morte tra i tumori solidi). Si proseguirà poi con le altre forme tumorali per le quali è prevista la rimborsabilità dal SSN. Il progetto sarà poi esteso agli altri ospedali tramite le reti regionali e in collaborazione con le società scientifiche.

Sull’interesse e sul coinvolgimento della Sicilia nei progetti ACC è intervenuto l’assessore della Salute, Baldo Gucciardi, secondo il quale «la lotta ai tumori prosegue in Sicilia nel segno dell’innovazione e della ricerca; ne sono prova i due centri altamente specializzati in diagnostica molecolare avanzata, realizzati quest’anno nei Policlinici di Palermo e Catania nell’ambito del piano di Medicina Personalizzata e Medicina di Precisione. Oltre a garantire un vantaggio in termini di riduzione della spesa farmaceutica, i nuovi centri innalzeranno la qualità dell’offerta sanitaria siciliana nella lotta ai tumori. La collaborazione con il ministero della Salute e Alleanza Contro il Cancro – ha chiosato – rappresenta un ulteriore slancio per la realizzazione di un nuovo sistema di servizi sempre più efficiente, accessibile ai cittadini e soprattutto efficace nella lotta ai tumori».

Giovanni Leonardi, Direttore Generale della Ricerca e Innovazione del Ministero della Salute, ha spiegato che «ACC è la prima rete costituita tra IRCCS per produrre sinergie nella ricerca sul cancro. Il progetto si caratterizza per il notevole valore aggiunto che potrà fornire all’intera oncologia italiana. Proprio per la sua valenza, si stanno coagulando attorno ad ACC altre realtà come, ad esempio, il Policlinico Gemelli e i Policlinici di Palermo e Catania, sostenuti dalla Regione Sicilia. Il Ministero della Salute ha subito sostenuto ACC Genomics destinando parte dei fondi della ricerca all’acquisto di apparecchiature per l’analisi genomica e dei reagenti da utilizzare nella fase iniziale relativa ai tumori del polmone. Ci aspettiamo che dalla ricerca arrivino risposte sempre più efficaci ai bisogni di cura di ogni paziente. Seguiremo costantemente, insieme alle Associazioni dei pazienti, le fasi del progetto e interverremo con nuovi sostegni finanziari mano a mano che il programma fornirà le risposte che tutti attendiamo».
Ruggero De Maria, Presidente di ACC, ha affermato che «l’obiettivo di Alleanza Contro il Cancro è portare l’innovazione tecnologica al servizio dei pazienti oncologici, in particolare di quei 175 mila che ogni anno, in Italia, muoiono di cancro. La ricerca di base ha permesso progressi importanti che avrebbero dovuto rivoluzionare l’approccio alla diagnosi e alla terapia; tuttavia – ha sostenuto De Maria – il trasferimento di queste innovazioni alla pratica clinica si è spesso rivelato costoso e piuttosto lento. Abbiamo pertanto ideato, con il Ministero della Salute, un progetto capace di far recuperare questo gap tecnologico portando l’innovazione della genomica nella routine clinica. I pazienti italiani, al pari pochi di altri nel mondo, potranno così avere una completa caratterizzazione dei tumori per essere curati meglio e con farmaci più mirati, un privilegio sin qui concesso solo ai pazienti dotati delle migliori assicurazioni negli Stati Uniti. Prevediamo che i benefici saranno enormi e che le nuove conoscenze che produrremo ci permetteranno di progredire molto più rapidamente e di curare sempre meglio i nostri pazienti».

«Il primo studio di fattibilità, che prevede la sequenza del genoma di 1.000 tumori del Polmone – ha informato Pier Giuseppe Pelicci, Direttore Scientifico di ACC – inizierà a ottobre. Nel 2018 lo screening sarà esteso ad altri tumori, utilizzando un nuovo approccio in cui è programmata la concomitante analisi dei geni responsabili del rischio genetico di tumore (neoplasie ereditarie). Le sequenze genomiche saranno eseguite inizialmente in dieci IRCCS associati ACC e nei due Policlinici siciliani con l’obiettivo di estenderle ai 21 Istituti oncologici della rete coprendo così l’intero territorio nazionale. Ogni paziente diventerà un progetto di ricerca a sé: il suo genoma, infatti, sarà incrociato in tempo reale con le informazioni cliniche e scientifiche disponibili nel mondo, con l’obiettivo di usare tutte le conoscenze emergenti per ottimizzarne la terapia. Costruiremo una sorta di internet dei genomi, dove il genoma di ogni paziente sarà collegato a tutta la conoscenza disponibile e contribuirà a sua volta ad accrescere la conoscenza per il paziente successivo».
Fabrizio De Nicola e Salvatore Paolo Cantaro, rispettivamente Commissario Straordinario del Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo e Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico “Vittorio Emanuele” di Catania hanno sottolineato come «l’investimento in innovazione e tecnologia fatto dall’Assessorato alla Salute per migliorare l’assistenza sanitaria dei pazienti oncologici siciliani rappresenti una straordinaria occasione per fornire valide alternative terapeutiche a coloro che presentano risposte insoddisfacenti alle cure convenzionali. L’individuazione dei due Policlinici di Palermo e Catania come sede dei due Centri Regionali di Oncogenomica è un riconoscimento alle professionalità e alle competenze disponibili nelle nostre Aziende. Accogliamo con entusiasmo questa iniziativa e sapremo dare il nostro contributo al processo di ulteriore miglioramento dell’assistenza ai malati siciliani affetti da tumore».

Giorgio Stassi, Professore Ordinario di Scienze Tecniche di Medicina di Laboratorio dell’Università di Palermo e Direttore del Centro di Oncologia Molecolare e Dermatologia Sperimentale del Policlinico di Palermo ha affermato che «La Sicilia è una delle regioni italiane che ha dato un maggiore contributo alla ricerca e cura del cancro. Tuttavia, fino ad oggi, in Sicilia non erano state formulate strategie condivise per introdurre le innovazioni della genetica molecolare nella pratica clinica. Adesso, anche nella nostra regione, l’integrazione ed il coordinamento di oncologi e anatomo-patologi consentirà di individuare terapie sempre più mirate e nuove opzioni di cura per i pazienti resistenti alle terapie convenzionali. Gli oncologi del territorio regionale potranno fare riferimento ai due centri di diagnostica molecolare avanzata anche per eseguire screening volti ad individuare i soggetti a rischio di sviluppare tumori. Infine, il carattere innovativo di questa iniziativa siciliana nella lotta contro i tumori metterà la nostra Regione al passo con i migliori centri oncologici nazionali e al contempo costituirà un volano per le imprese che vogliano investire sull’innovazione biotecnologica in Sicilia».

Paolo Vigneri, Professore Associato di Oncologia dell’Università di Catania e Direttore del Centro di Oncologia ed Ematologia Sperimentale del Policlinico di Catania ha infine ribadito «la lungimiranza e il forte spirito innovativo di questo progetto. L’iniziativa di Alleanza Contro il Cancro era inizialmente rivolta solo alle Regioni con IRCCS oncologici. I malati di cancro residenti in Sicilia avrebbero quindi dovuto spostarsi presso altre sedi italiane per eseguire queste analisi sofisticate. Con il finanziamento assegnato al progetto dall’Assessorato alla Salute della Regione Sicilia si attiveranno due Centri con strumentazioni, reagenti e programmi di analisi di ultima generazione che eseguiranno gli stessi esami molecolari inclusi nel progetto ACC Genomics. Perché il cancro non discrimina i malati in base alla loro localizzazione geografica. E grazie a questa iniziativa, non ci saranno differenze nell’accesso alle cure oncologiche tra i pazienti siciliani e quelli di altre regioni d’Italia».