Una holding per le partecipate palermitane? I sindacati non ci stanno e chiedono un confronto all’amministrazione Orlando.

“Tema così complesso e delicato”

“La questione dell’accorpamento delle partecipate non può essere affrontata senza un confronto con i lavoratori. Un tema così complesso e delicato, che coinvolge migliaia di lavoratori, deve essere discusso innanzitutto con i dipendenti, con le persone, con i cittadini, che ogni giorno prestano servizio in queste aziende. Per questo motivo, a dicembre, quando sono stati annunciati i tagli alle partecipate, avevamo chiesto di essere convocati dall’amministrazione comunale. E oggi per lo stesso motivo riteniamo che scelte del genere non possano essere prese senza un approfondimento con i lavoratori e quindi con le organizzazioni sindacali e senza un chiaro ed esplicito piano industriale di riferimento”. Intervengono così il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo, il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana e Ignazio Baudo per la Uil Palermo.

Chiesta l’attenzione del Prefetto

“Pochi giorni fa – aggiungono Mario Ridulfo, Leonardo La Piana e Ignazio Baudo – abbiamo ribadito al prefetto che intorno alla vicenda delle partecipate, che stanno vivendo un momento di grande criticità, occorre massima attenzione anche perché il tema coinvolge, oltre alle società e ai lavoratori, anche la qualità dei servizi essenziali per i cittadini. Cgil, Cisl, Uil hanno deciso di convocare una riunione in videoconferenza, con le federazioni sindacali di tutte le categorie sindacali interessate, per affrontare l’argomento. Indipendentemente dalla proposta, non si può prendere una decisione in merito al futuro delle partecipate comunali senza il coinvolgimento delle persone che vi lavorano”.

i sindacati chiedono il confronto

“Quest’idea, di un accorpamento dei capitali societari in un’unica holding in cui far confluire Rap, Reset, Amg Energia, Amat, Sispi, Amap, ritorna a distanza di tempo – continuano i tre rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl, Uil – Non è la prima volta che, soprattutto in coincidenza dei momenti di crisi e di difficoltà delle società partecipate, sentiamo parlare di questa ipotesi di razionalizzazione. Qualsiasi azione per intervenire sui riassetti delle aziende, ai fini del miglioramento del servizio al pubblico erogato ai cittadini, non potrà prescindere da un confronto ampio con i lavoratori”.