L’Assessorato dell’Economia commemora la figura dell’On. Piersanti Mattarella, Presidente della Regione Siciliana, nel 42° anniversario dell’uccisione, con l’istituzione della quadreria d’arte contemporanea composta da 14 dipinti.

Mattarella – fratello dell’attuale Presidente della Repubblica – lavorò all’Assessorato di via Notarbartolo quale Assessore alla Presidenza con delega al Bilancio per un lungo e proficuo periodo, dal 1971 al 1978, offrendo un contributo determinante al riordino finanziario e contabile della Regione ed all’introduzione della programmazione economica regionale.

Come visitarla

“I quadri – si legge in una nota dell’assessore regionale Gaetano Armao – appartenenti al patrimonio regionale, sono in gran parte provenienti dalle liquidazioni di E.M.S. (Ente Minerario Siciliano) ed E.S.P.I. (Ente Siciliano per la Promozione Industriale, per quest’ultimo è ormai definitiva la chiusura). La quadreria potrà essere visitata, su richiesta e nel rispetto della normativa anti COVID-19, dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 13:00”.

La frase di Mattarella

“Occorre collegare il bilancio previsionale con precise scelte programmate organicamente, dando al documento una caratterizzazione che, superando la tradizionale concezione finanziario-contabile, ne faccia un mezzo di quantificazione degli interventi, nella logica delle scelte prioritarie contenute nel programma, e, al contempo, lo strumento operativo per la loro realizzazione”. Questo l’intervento di Piersanti Mattarella, sul ddl “Bilancio di previsione della Regione Siciliana per il 1975”, (ARS, 16.12.1974).

Il ricordo del sindaco Orlando

“Sono passati 42 anni dall’omicidio di Piersanti Mattarella e sono ancora troppe le zone d’ombra di un’uccisione che ha segnato la storia del nostro paese”. Lo ha detto il sindaco Leoluca Orlando che domani, giovedì 6 gennaio, parteciperà in via Libertà alla cerimonia commemorativa del 42° anniversario dell’omicidio di Piersanti Mattarella.

“Mattarella è stato vittima di un potere criminale-mafioso legato a doppio filo con l’eversione fascista e con alleanze locali e internazionali. Per Mattarella il compromesso storico, interrotto col sequestro e il delitto di Aldo Moro, rappresentava la convinzione di un dialogo, della condivisione di un percorso che in quegli anni sarebbe stato rivoluzionario. Piersanti Mattarella è stato un rivoluzionario perché richiamava il primato della politica unito all’etica in un periodo storico in cui il volto del potere criminale si identificava con quello delle istituzioni. Ed è questo uno dei tanti valori che ci lascia, ovvero il rispetto per il primato della politica intesa nel suo più alto valore, come servizio ai cittadini, senza biechi compromessi, senza paure o infingimenti, avendo come unica guida la nostra Costituzione. Se oggi la mafia non governa Palermo lo si deve anche a Piersanti Mattarella che ha contribuito al cammino di liberazione della città e al suo cambiamento culturale. Anche per questa ragione, a distanza di quarantadue anni, non dobbiamo arrenderci ma cercare verità e giustizia”.

 

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