Una bolla di sapone. E’ finito così il processo contro due presunti usurai, assolti dalla giustizia “che ha fallito miseramente come sistema”, punta il dito una delle presunte vittime. Parole forti quelle di Marco Alduina, il titolare di una società pubblicitaria che aveva trovato il coraggio di denunciare un giro di prestiti di denaro con tassi usurai del tre per cento al mese. Tra tempo perso, assoluzioni e prescrizioni, il dibattimento – che ciclicamente è dovuto ripartire da zero perché il collegio è cambiato nove volte – si è concluso senza un colpevole.
Tutti scagionati
Come scrive Fabio Geraci sul Giornale di Sicilia, sono stati scagionati i due principali imputati Rubens D’Agostino – condannato a 10 anni per mafia nel processo contro i boss che volevano ripristinare la commissione di Cosa nostra – e Giuseppe Sanfilippo (il fratello Maurizio aveva invece patteggiato una pena a tre anni e tre mesi, ndr) per i quali la Procura aveva chiesto 4 anni ciascuno, che erano stati indicati come i vertici dell’organizzazione. Prosciolti anche alcuni dipendenti di banca che – sempre secondo la tesi dell’accusa – avrebbero manomesso e alterato gli assegni per conto dei capi anche con l’impiego di timbri falsi e alcuni commercianti che, anziché collaborare con gli investigatori, avrebbero avvisato dell’esistenza di indagini in corso nei loro confronti.
“Come se non fosse successo nulla”
“Alla fine è come se non fosse successo nulla – ammette Alduina, assistito dall’avvocato Riccardo Ruta che ha seguito la vicenda dopo la morte del padre – eppure è cambiato il corso della mia vita. Sono stato aggredito da due persone, mi hanno minacciato e bruciato l’auto ma sono andato avanti lo stesso e li ho fatti arrestare, pur senza ricevere nessun risarcimento da parte dello Stato. Ci sono stati momenti difficili, sono stato costretto a trasferirmi a Milano ma ho continuato a lavorare con la mia agenzia di pubblicità, adesso mi accorgo che non ha pagato nessuno per quanto è accaduto, sono allibito e mi sento tradito da questa giustizia”.
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