Le segreterie territoriali di SLC CGIL – FISTel CISL – Uilcom UI sollecitano un intervento urgente del prefetto di Palermo per sollecitare il Governo e i ministeri del Lavoro, delle Imprese e del Made in Italy al fine di attivare un tavolo di confronto che eviti lo scorporo della Rete e di alcune aree di Information Technology previsto dal piano industriale Windtre e presentato alle organizzazioni sindacali lo scorso 29 marzo.
Mobilitazione dei lavoratori Windtre a Palermo il 4 maggio
Ed inoltre annunciano la totale mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori Windtre del sito di Palermo a partire dal sit-in, in concomitanza con lo Sciopero Nazionale, previsto per il giorno 4 maggio alle ore 10 davanti la Prefettura di Palermo e invitano tutti i lavoratori ad una massiva partecipazione a tutte le iniziative che il Sindacato metterà in campo per bloccare la cessione del ramo d’azienda di Windtre.
Circa 440 lavoratori coinvolti in Sicilia
L’azienda Windtre ha comunicato la volontà di creare una NetCo, che si occuperà della Rete, nella quale verrà trasferita tutta l’infrastruttura attiva e i contratti con le terze parti, i servizi di connettività wholesale e tutto il personale di Network unitamente alle funzioni di supporto compresa la parte di IT OSS, per un totale di circa 2.300 lavoratori a livello Nazionale e che avrà un impatto occupazionale sul sito di Palermo per circa 390 lavoratrici e lavoratori e in totale in Sicilia, considerato anche il sito di Catania, circa 440.
Il passaggio di tali lavoratori avverrebbe attraverso l’ennesima e fallimentare cessione di ramo d’azienda operata da Windtre e, quindi, in base a quanto previsto dall’art. 47 Legge 428/1990 e le cui tempistiche annunciate per il compimento di tale percorso sono di circa 7 mesi.
La nuova società creata ad hoc gestirebbe tutto il business wholesale e, dal punto di vista societario, le quote di proprietà verrebbero ripartite in due parti: il 40% resterebbe in capo all’attuale azionista CK Hutchinson mentre il restante 60% andrebbe in capo al Fondo svedese EQT che, subentrerebbe quale partner finanziario. Per la parte restante a Windtre andrebbero invece tutte le licenze, le funzioni Marketing & Sales e la parte IT BSS, per un totale di circa 4.000 dipendenti a livello nazionale.
I sindacati contestano il progetto
Le organizzazioni esprimono la totale contrarietà a tale progetto di natura esclusivamente finanziaria che, prevede un mero “spezzatino aziendale” che supera il modello industriale unico e integrato che invece, ha reso negli anni Windtre grazie all’impegno, la professionalità e la sinergia di tutte le lavoratrici e i lavoratori del sito di Palermo, un’azienda di valore e leader nel settore delle Telecomunicazioni.
Si legge nella nota: “La storia del nostro Paese ci insegna che tali operazioni economiche che, non prevedono un solido progetto industriale di sviluppo, rappresentano mere operazioni di interesse finanziario di corto respiro senza prospettive per il futuro e che generano solo ricadute occupazionali e un totale impoverimento per il nostro Territorio. Non possono sempre pagare con disoccupazione e miseria le lavoratrici e i lavoratori a causa di scelte Manageriali miopi e erronee che non tengono in considerazione l’importanza di un settore che invece rappresenta il volano di crescita per il nostro Paese”.
E proseguono “Per le ragioni sopra enunciate, le scriventi Segreterie Territoriali chiedono un intervento urgente da parte del Governo che deve assumersi le sue responsabilità come parte attiva per la regolamentazione di tutto il settore che si trova in piena transizione digitale e che necessità di controllo, supervisione e azioni concrete che assicurino garanzie occupazionali e che non agevolino solo gli interessi finanziari di aziende che guardano solo ai numeri e non alle persone”.






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