Via al vertice di maggioranza alla Regione, il primo dall’elezione del presidente Renato Schifani. Un incontro convocato a 4 mesi dall’insediamento della giunta che si è aperto in una delle sale del piano nobile di Palazzo d’Orleans, sede della Presidenza della Regione.
Grande assente Gianfranco Miccichè
Come era trapelato già nelle ultime 24 ore grande assente è Gianfranco Miccichè, non invitato ieri alla riunione dei deputato di Forza Italia e nemmeno oggi al vertice di maggioranza anche se tecnicamente la sua carica è stata investita della partecipazione visto che intorno al tavolo devono sedere, per convocazione, i presidenti dei gruppo che sostengono Schifani e i segretari dei medesimi partiti.
I presenti all’avvio del tavolo
In apertura dei lavori al tavolo di maggioranza sedevano, per la Lega, il vice presidente della Regione Luca Sammartino e la capogruppo Marianna Caronia; per gli Autonomisti l’assessore all’Energia Roberto Di Mauro e il deputato Giuseppe Lombardo, per Noi con l’Italia Saverio Romano, per la Dc Nuova il commissario Totò Cuffaro e il capogruppo Carmelo Pace; Per Fratelli d’Italia i due coordinatori della Sicilia occidentale e orientale Giampiero Cannella e Salvo Pogliese; per Forza Italia il solo Presidente del gruppo Forza all’Ars Stefano Pellegrino.
La faida dentro Forza Italia
Non può restare fuori, quindi, dal dibattito, anche se non avrebbe diritto di asilo, la vicenda della faida interna a Forza Italia. La lettera inviata ieri sera a Berlusconi e firmata da tutti i 12 deputati del gruppo di Pellegrino, infatti, invita a sostituire Miccichè con un altro coordinatore e indica nel segretario del presidente Schifani il possibile commissario per guidare gli azzurri, ovvero Marcello Caruso.
Il tema non sarà affrontato, chiaramente, essendo una dinamica interna ad uno dei partiti della coalizione. Ma non può non influire sul clima dell’incontro.
I temi del confronto
Tanti gli argomenti in discussione, per lo più tali da restare chiusi dietro le porte di Palazzo d’Orleans. La maggioranza, infatti, ha già rischiato di litigare pesantemente in più occasioni. L’ultima è la vicenda dei precari Covid con Fratelli d’Italia che ha lanciato un documento a favore della loro stabilizzazione mentre gli alleati fanno notare che c’è un buco da 400 milioni e non li può stabilizzare. Ed è Forza Italia a parlare di atteggiamento di FdI che mette a rischio la maggioranza.
Ma anche la vicenda della mostra a Cannes ha lasciato evidenti strascichi mai sopiti ne ammessi e il vertice capita nel giorno in cui anche il Tar ha dato ragione alle scelte di Schifani. Lo scambio di assessori fra Turismo e Beni Culturali è stata l’ennesima imposizione di FdI alla coalizione che comincia a soffrire troppo l’egemonia di un partito solo, sia pure maggioritario. In discussione ci sarà la tendenza dei meloniani a fare troppo l’asso piglia tutto.
Dal bilancio all’Autonomia differenziata
Un passaggio sarà inevitabile sulla vicenda bilancio. Quello di previsione è infarcito di norme, di proposta parlamentare, che rischiano l’impugnativa. E anche l’assalto alla diligenza che è stato fatto passare per evitare scontri e giungere a rapida approvazione del primo documento economico finanziario della Regione, è un tema che dovrà essere affrontato, anche se forse non in questa occasione.
Non dovrebbe essere della partita, invece, la polemica sull’Autonomia differenziata che è più tema di confronto fra maggioranza e opposizione che non interno alla stessa maggioranza. Su questo tema, peraltro, si è tenuto appena ieri sera l’incontro con il Ministro Calderoli a Roma in sede di conferenza delle Regioni.
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