“Ci sono voluti 28 anni di colpevoli distrazioni e ritardi, ma adesso finalmente anche la Sicilia ha il suo Piano regionale per l’amianto“.
Lo dichiara soddisfatto il presidente della Regione Nello Musumeci, nel giorno in cui la Commissione tecnica specialistica per le autorizzazioni ambientali dell’assessorato al Territorio, presieduta dal professore Aurelio Angelini, ha dato il via libera all’importante strumento di pianificazione.

Il prossimo passo sarà il decreto a firma dell’assessore all’Ambiente Toto Cordaro, autorità ambientale nell’Isola. A quel punto la Protezione civile regionale può procedere con le previsioni che ha fatto per quanto riguarda stoccaggio, smaltimento e trattamento dei rifiuti speciali.

“E’ un’efficace risposta – continua il governatore – ai Comuni siciliani che sono in affanno per l’enorme quantità di amianto presente sui propri territori. Il Piano consentirà di intensificare la lotta contro lo smaltimento irregolare e bonificare moltissime aree della Sicilia. Ogni ente locale dovrà varare, a sua volta, un proprio Piano e potrà avvalersi del lavoro svolto dalla Regione che mapperà, anche tramite foto satellitari, la presenza di potenziali manufatti in amianto anche per evitarne la rimozione in maniera arbitraria: un rischio per la salute e per le salatissime multe”.

Tra gli aspetti principali del documento anche le informazioni epidemiologiche aggiornate, le ipotesi sul fabbisogno e le tipologie tecnologiche degli impianti, i criteri di localizzazione e la definizione degli scenari nel breve, medio e lungo periodo.

Questo nuovo strumento consentirà di intensificare la lotta contro lo smaltimento irregolare e bonificare tutto il territorio dell’Isola.

Nel 2018 Legambiente scriveva “Otto comuni siciliani su dieci si trovano senza Piano comunale amianto. Anche il censimento dei siti contaminati procede a rilento. Nel 2017 sono state solo 381 le autonotifiche prevenute pari ad appena un terzo rispetto a quelle registrate nel 2016 che si sono attestate a 1.113 comunicazioni”.

Palermo è in valore assoluto quella nella quale si sono registrati più casi, tuttavia rapportando i dati alla popolazione residente si nota che la provincia a più alta incidenza annuale è Siracusa, seguita dalla stessa Palermo
e da Ragusa.

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