“Approvato con ampia maggioranza all’ARS il collegato. 100 milioni di euro per le spese correnti e 250 milioni di euro per investimenti in scuole e strade delle province, 50 milioni al TPL 63 milioni per cultura, teatri, ed altro, in attuazione dell’accordo con lo Stato, e poi risorse per lo sport, la realizzazione del centro direzionale, la norma sui ribassi d’asta. Manovra da 900 milioni euro … e c’era chi blaterava di fallimento”.
Con queste parole sui social il Vice presidente della regione e assessore all’economia Gaetano Armao annuncia l’approvazione del collegato alla Finanziaria, una sorta di finanziaria bis della Regione siciliana per il 2019.
Pur fra mille difficoltà e ritardi l’Ars ha finalmente votato il documento con le scelte ‘politiche’ di sviluppo per la Sicilia fatte da questo governo.
Ma nel collegato c’erano tante cose “Il via libera all’articolo 5 del Collegato rappresenta una significativa innovazione per l’intero comparto siciliano delle opere pubbliche. Ringrazio le forze politiche, di maggioranza ed opposizione, che hanno ben interpretato lo spirito di una norma che renderà più efficace e più snello il sistema di aggiudicazione degli appalti in Sicilia, dando respiro alle imprese” dice l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone dopo l’approvazione, da parte dell’Ars, del testo che riforma la normativa regionale sugli affidamenti pubblici.
“La norma – prosegue l’assessore – elaborata dal Governo Musumeci dopo un percorso di larga condivisione con le piccole e medie imprese, consentirà di eliminare i ribassi anomali dando nuovo impulso e più ordine alle gare pubbliche, a maggior tutela di trasparenza e libera concorrenza. Questo risultato – conclude Marco Falcone – conferma e rafforza, inoltre, il rapporto sinergico fra il Governo Musumeci e le associazioni datoriali”.
“Il collegato alla Finanziaria regionale approvato dall’Ars contiene provvedimenti molto attesi e importanti, come la riforma degli appalti che consentirà di eliminare i ribassi anomali, la disponibilità anticipata di un ulteriore sostegno finanziario alle ex Province da destinare a investimenti su strade e scuole, il via libera alla realizzazione del Centro direzionale della Regione a Palermo e la ricognizione del patrimonio immobiliare di Asp e ospedali” sostiene Alessandro Aricò, capogruppo all’Ars di DiventeràBellissima, aggiungendo: “Tutto ciò consentirà di razionalizzare risorse, eliminare sprechi, garantire maggiore trasparenza in settori cruciali e migliorare i servizi offerti ai siciliani. Tutti obiettivi prioritari della coalizione di governo presieduta da Nello Musumeci, che dopo le prime riforme già approvate nei mesi scorsi prosegue con i fatti nel difficile rilancio della Sicilia”.
Ma l’opposizione pentastellata è di tutt’altro avviso “Un disegno di legge vuoto di contenuti ma pieno di compromessi al ribasso. Abbiamo ritenuto inaccettabile votare un testo contenente norme di legge mai sottoposto al vaglio delle commissioni di merito e i cui emendamenti aggiuntivi sono stati scelti più per sorteggio che per regolamento”.
“Anche questa volta– afferma il capogruppo Francesco Cappello – Musumeci riesce a farsi approvare norme spot dove si programma il libro dei sogni e per lo più a rate, visto che quello appena approvato è solo il collegato generale mentre a questo seguiranno altri collegati frutto degli articoli cui il governo talvolta in minoranza ha dovuto rinunciare attraverso lo strumento dello stralcio”.
“Anche questo ddl, che rappresenta la vera Finanziaria del governo Musumeci – dice Cappello – è l’ennesima occasione persa per una Sicilia che non riesce a rialzare minimamente la testa, anzi. A parte la norma sugli appalti e quella sullo sport per i disabili sono veramente troppo poche le cose da salvare”.
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