Con 42 voti favorevoli, 10 contrari e 13 astenuti, l’Ars ha approvato la così detta manovrina, quelle variazioni di bilancio bloccate fin da prima della pausa estiva e sulle quali la maggioranza ha litigato andando sotto ben quattro volte in due sedute dalla riapertura dell’Ars.
La norma stanzia i fondi per i 28 comuni a rischio dissesto e per le isole minori, i fondi per le attività ordinarie delle ex province, introduce la mobilità interaziendale per i dipendenti della partecipate che possono transitare da una azienda all’altra, stanzia i fondi per il salvataggio dei 28 dipendenti del Cerisdi che transiteranno nella Sas, trova i fondi per gli assistenti agli alunni disabili.
Bocciata, invece, definitivamente la norma che poneva a carico dell’Ars le spese per le utenze e le pulizie dei gruppi parlamentari che dovranno continuare a pagare da se questo genere di spese caricandole sui fondi disponibili per il gruppo.
La maggioranza prova di aver ritrovato compattezza e tenuta dopo il vertice di ieri ma intanto arrivano altri temi economico-finanziari posti dalla Commissione bilancio che da il suo via libera al rendiconto della Regione per il 2016. Il documento consuntivo ora sarà calendarizzato per l’aula.
In questo modo, però, la Commissione scarica sull’aula il problema dei debiti fuori bilancio: circa 30 milioni di euro
già pagati dal tesoriere della Regione ma che in base alle nuove disposizioni nazionali in materia di contabilità devon
devono essere annotati nel bilancio della Regione e quindi entrare a far parte dei conteggi sui piani di stabilità e i limiti di spesa.
Si tratta di debiti risalenti anche a vent’anni fa e contratti fino al 2000 saldati dalla Regione a seguito di ordinanze e atti esecutivi emessi dai tribunali. In base alla norma nazionale, queste partite ora vanno comunque contabilizzate; essendo la prima applicazione, la commissione Bilancio ha ritenuto di non esprimersi e di rinviare la discussione direttamente in aula.
“L’approvazione dell’articolo 5 dell’assestamento di bilancio con la previsione di assegnazione di 9 milioni di euro dà una boccata di ossigeno ai Liberi Consorzi, come ad esempio Enna, gravati negli ultimi mesi da problemi economici che hanno impedito la proroga dei contratti ed il pagamento delle spettanze ai lavoratori a tempo determinato bloccando le attività anche essenziali”. Lo dice il parlamentare regionale PD Mario Alloro commentando il voto finale all’assestamento di bilancio appena votato dall’aula di palazzo dei Normanni
“I 9 milioni di euro destinati ai liberi consorzi con la riserva di legge che sancisce la priorità di assegnazione a disabili e precari aggiunti ai quasi 20 milioni conferiti con la finanziaria dello scorso marzo e da pochi giorni ripartiti alle ex Province – spiega Alloro – consentiranno la ripresa dell’attività lavorativa per quei contrattisti a tempo determinato il cui contratto, come accaduto in provincia di Enna, è stato rinnovato solo giuridicamente ma non economicamente né dal punto di vista dell’attribuzione di carico di lavoro.
“Adesso – conclude – è necessario aprire un tavolo di confronto con il governo nazionale affinché si torni a programmare interventi più ampi con accesso a nuovi fondi già dall’assestamento di bilancio della sessione autunnale”.
“Forza Italia esprime soddisfazione – invece – per l’approvazione della norma che presso CRIAS, IRCAC e IRSAP consente la presenza di due componenti, anziché uno, delle categorie produttive nel consiglio d’amministrazione, composto da un totale di tre elementi. Con questo nostro emendamento – dice il capogruppo Marco Falcone – si dà concreta risposta alle aspettative di Confcommercio, UPLA-CLAAI, CNA, Confartigianato e Confindustria, in sostanza di tutti coloro che rappresentano il mondo produttivo siciliano, che creano ricchezza e lavoro, e che hanno il diritto di essere rappresentati in enti strategici per l’economia isolana. Al contempo, con questa norma, abbiamo sottratto alla rapacità della politica l’occupazione militare di importanti enti regionali”.
Plaude al salvataggio dei lavoratori del Cerisdi Riccardo Savona “Il Parlamento Siciliano ha scritto una bella pagina che fa onore ai parlamentari siciliani. Abbiamo ‘salvato’ dal baratro sociale 28 famiglie di siciliani onesti e laboriosi. Grazie alla sensibilità dimostrata dall’Assessore all’Economia Baccei, siamo riusciti a creare le condizioni affinché le professionalità ed il know how di questi dipendenti diventino patrimonio della Regione Siciliana. Dimostrazione, questa, che quando il Governo lavora in sintonia con il Parlamento, al di là delle appartenenze, i risultati sono positivi per l’intera collettività”.
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