- Arriva la prescrizione sulle condanne in primo grado per la lottizzazione di via Miseno
- La Corte di Appello annulla le condanne del 2018
- Resta però aperta la questione civile, le case rischiano l’abbattimento
La prima sezione della corte di appello di Palermo annulla la sentenza emessa dal tribunale nel marzo del 20l8 che riguarda via Miseno, a Mondello, cancellando le condanne penali per la lottizzazione e le confische delle case e la maxi provvisionale da mezzo milione di euro in favore del Comune. A pesare sulla vicenda il tempo trascorso e la conseguente prescrizione.
Resta in atto la questione civile
La vicenda però, come riporta il Giornale di Sicilia, non ancora chiusa. Resta in atto la questione civile. Ieri, infatti, i giudici di secondo grado trasmesso la sentenza al Comune per quanto riguarda l’adozione di altri provvedimenti sanzionatori su questi immobili che potrebbe finire per essere acquisiti al patrimonio comunale ma anche abbattuti.
Una vicenda aperta da 13 anni
La vicenda risale a 13 anni fa quando vennero edificate le 12 villette che, secondo i Pm, erano frutto di una lottizzazione abusiva come stabilì la terza sezione del tribunale in primo grado. Nell’ipotesi della Procura invece di seguire l’iter del piano particolareggiato che prevede una delibera del Consiglio comunale, si sarebbe optato per la strada più breve del piano planovolumetrico.
Le condanne del 2018
Nel processo vennero condannati 21 dei 23 imputati per lottizzazione abusiva, tutti imprenditori, dirigenti e tecnici comunali, nonché gli stessi proprietari delle abitazioni. Per altri due invece già nel 2018 era scattata la prescrizione. Venne anche disposta pure la confisca degli immobili e il pagamento da parte dei condannati di una maxi provvisionale da mezzo milione di euro al Comune, a titolo di risarcimento del danno. Ora le condanne sono prescritte. Le indagini dopo un controllo dei vigili urbani. Il Comune era parte civile nel processo, assieme
all’associazione Codici Onlus.
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