Una via da intitolare a Biagio Conte. Da settimane gli uffici comunali sono a lavoro per destinare una strada alla memoria del missionario laico scomparso il 12 gennaio scorso. Volontà che ha portato, lo scorso 2 febbraio, all’approvazione di un atto d’indirizzo con cui la Giunta affidava le operazioni burocratiche all’assessorato alla Cultura. Ma il mondo politico si è mosso anche su altri sentieri. Con una mozione approvato il 17 febbraio, il Consiglio della II Circoscrizione ha approvato una mozione per chiedere al sindaco di intitolare via Tiro a Segno alla memoria di Biagio Conte. Una proposta che sta trovando condivisione anche nella VI Commissione consiliare, con una mozione che sarà messa all’ordine del giorno in Consiglio Comunale, probabilmente nella giornata di martedì. Non sono mancate però le polemiche, con esponenti delle opposizioni che hanno sottolineato i problemi vissuti da anni dai residenti di via Tiro a Segno.

La scelta di via Tiro a Segno

Un iter, quello intrapreso dall’Amministrazione, che segue le diverse iniziative già intraprese in città per onorare la figura di fratel Biagio Conte ma che ha dovuto superare diverse difficoltà burocratiche. Non ultima la norma che vieterebbe l’intitolazione di strade a persone morte da meno di dieci anni. Un fatto che si sta provando aggirare vista l’importanza rivestita dalla figura di Biagio Conte per la città di Palermo. Intanto, il mondo politico si è mobilitato in tal senso. Non ultima la mozione su cui ha lavorato la VI Commissione Consiliare e che dovrebbe arrivare in Consiglio Comunale nella giornata di martedì. Atto che impegnerebbe il sindaco ad intitolare via Tiro a Segno alla memoria di Biagio Conte. Fatto che avrebbe trovato la condivisione anche della missione Speranza e Carità. In un primo momento infatti, l’idea era quella di intitolare, alla memoria del fondatore della missione Speranza e Carità, via Archirafi, visto il legame che collega il missionario alla strada in questione. Ma, vista l’importanza storica dell’attuale denominazione, si è deciso di optare per via Tiro a Segno.

Non mancano le polemiche

Ma non sono mancate le polemiche per questa scelta, non tanto nella forma quanto nella sostanza. E’ il capogruppo del M5S Antonino Randazzo ad aver lanciato la stoccata alla II Circoscrizione e all’Amministrazione. “Il mostro di via Tiro a Segno è ancora lì malgrado le tante promesse di chi ha governato e di quelle di chi governa oggi questa città. La fognatura e l’emergenza igienico sanitaria a cielo aperto in via Tiro a Segno 60 sono ancora lì. Ciò malgrado le tante parole e le tante promesse. Ovviamente – attacca Randazzo – poi tutti bravi e presenti sul territorio quando ci ritroveremo magari in via Tiro a Segno per la intitolazione della strada al nostro più illustre concittadino“.

Una “provocazione” di stampo politico alla quale ha deciso di rispondere il presidente della II Circoscrizione Giuseppe Federico. “L’intitolazione di via Tiro a Segno alla memoria di Biagio Conte dovrebbe essere di buon auspicio per accelerare quei processi avviati dall’Amministrazione. Uno di questi riguarda la fognatura di via Tiro a Segno 60, su cui si aspetta un preventivo da parte di Amap, e l’altro è l’abbattimento dell’ecomostro, sul quale ha mostrato impegno l’assessore Carta. Quindi, ci riteniamo fiduciosi”.

I problemi di via Tiro a Segno

La strada di collegamento fra corso dei Mille e foro Umberto I vive infatti annosi problemi. Fra questi la presenza di un enorme ecomostro nei pressi del civico 60. Struttura presente da decenni e per la quale si aspetta l’abbattimento. Negli ultimi mesi ci sono stati diversi sopralluoghi, tra cui uno effettuato dall’assessore all’Urbanistica Maurizio Carta. Ad occuparsi delle operazioni di distruzione della struttura dovrebbe essere il Coime, ma si attende ancora il progetto per potere mettere in campo le operazioni richieste e restituire così l’area alla comunità, togliendo da via Tiro a Segno un evidente pugno in un occhio da un punto di vista urbanistico. Ad oggi però la struttura rimane lì, piena di rifiuti, più volte vandalizzata e diventata luogo di ritrovo di diversi senzatetto.

Sulla strada al confine fra I e II Circoscrizione ci sono però problemi decisamente più contingenti. Fra questi la presenza di acque fognarie a cielo aperto proprio a pochi metri dall’ecomostro sopracitato. Liquidi che si depositano nelle stradelle laterali del plesso abitativo del civico 60. Palazzo nel quale abitano circa 140 famiglie, costrette giornalmente a fare i conti con l’acqua di fogna presente sul posto. Un fatto già noto almeno dal 2016, quando fu realizzata una conferenza di servizi alla presenza dei tecnici di Amap, Coime, e degli uffici comunali al fine di risolvere il problema. Da allora il Comune ha provato a sollecitare Amap ad un intervento. Ciò anche attraverso un’ordinanza sindacale del 25 gennaio 2021, con la quale l’allora sindaco Leoluca Orlando chiedeva un intervento urgente sul posto. Ad oggi però nulla si è concretamente mosso.

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