La gente dello Zen si merita questo?“. A chiederselo é Salvo Tranchina, attivista e residente del quartiere della VII Circoscrizione. Lo fa in mezzo alle numerose cataste di rifiuti che invadono le strade della zona. Un’emergenza che non è più definibile emergenza. Una vergogna per la quale le parole sono finite da tempo.

Zen invaso dalla spazzatura

Il fatto ormai è consolidato. Nonostante gli innumerevoli appelli e buoni propositi da parte di politici da destra a sinistra, di vario titolo e grado, lo Zen rimane invaso dalla spazzatura. Da via Rocky Marciano a via Nicolò Pensabene, passando per via Senocrate di Agrigento: basta farsi un giro del quartiere per rendersi conto del quadro mortificante che si trovano ad affrontare i residenti ogni giorno.

“Lo Zen si merita questo? – dichiara Salvo Tranchina – La campagna elettorale è finita. Quella del sindaco è partita proprio da qui. Ora è il degrado proprio. Sembra la succursale di un outlet”, evidenzia amaramente un residente. Cumuli che non solo rappresentano un problema igienico-sanitario per l’intera popolazione dello Zen, ma cauterizzano sul nascere le speranze delle nuove generazioni, con bambini che giocano ormai rassegnati a pochi passi dalla spazzatura.

Pericolo vampe di San Giuseppe

Catasta di spazzatura vuol dire, molto spesso, possibili incendi. L’area dello Zen è solitamente oggetto di fenomeni criminali di questo tipo. Fatti ricordati dallo stesso Salvo Tranchina, che invita le istituzioni ad una certa celerità d’intervento, anche in vista della formazione di vampe di San Giuseppe.

“Qui la spazzatura si accumula da un mese. E’ un problema che riguarda tutto lo Zen. Non ci sono controlli. Vorrei che il sindaco ripassasse da queste parti. Non vorrei che questa spazzatura rimanga qui. Nel periodo estivo qui ci sono stati numerosi incendi. Per non parlare delle vampe di San Giuseppe. I ragazzini pensano che sia un gioco, ma in realtà è una cosa molto pericolosa. La gente rischia di respirare tossine molto pericolose. “Chiediamo all’assessore Mineo e al sindaco Lagalla che si occupino della situazione”.

Via San Nicola, una strada che esiste solo sulla carta

Caso limite è quello che riguarda via San Nicola, arteria di collegamento interna al quartiere Zen, che ha intersezione con via Rocky Marciano. Una strada che esiste soltanto per la toponomastica visto che, da anni, è inaccessibile a qualunque tipo di mezzo. La notte, la stessa via è diventata terra di abbandoni e di criminalità.

Sul posto è stato lasciato di tutto: dagli ingombranti a materiale edilizio, passando per lastre di amianto e qualsivoglia genere di rifiuto industriale. La massima espressione del degrado vissuto dal quartiere, tanto da costringere i residenti del quartiere, in passato, a soluzioni d’emergenza, come lo sbarramento della stessa strada. Ma tutto è stato vano. Ciò nel silenzio delle istituzioni.

 

 

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