Continuano le segnalazioni relative alla formazione di discariche di rifiuti ingombranti a Palermo. L’ultima, in ordine cronologico, arriva dal quartiere Zisa, più precisamente dal circondario racchiuso fra via D’Ossuna e via Pasolini.

Approfittando della notte, ignoti hanno abbandonati ogni genere di rifiuto e di mobilio. Dalle porte ai tavolini, passando per i soliti materassi. Insomma, cambia lo scenario ma non cambia il contenuto. Il tutto avviene senza che le istituzioni riescano a trovare una soluzione ad un problema ormai storico del capoluogo siciliano.

Randazzo (M5S): “Rap pulisce, dopo qualche ora tutto come prima”

A pagare il conto dell’inciviltà sono i residenti, costretti a dover respirare il tango dell’immondizia presente e a dovere aggirare le decine di mobili abbandonati sui marciapiedi e sulla strada. Elemento documentato anche dal consigliere del Movimento 5 Stelle Antonino Randazzo. “I cittadini di via Pasolini e via D’Ossuna sono disperati e non sanno più a quale quanto rivolgersi. Ho fatto un sopralluogo con loro e ho trasmesso urgentemente una richiesta di rimozione alla Rap”.

Il rappresentante pentastellato, però, evidenzia che gli interventi di pulizia straordinaria non bastano. “L’azienda, che interviene spesso in quest’area, riferisce che dopo qualche ora torna nuovamente piena di rifiuti. Ho chiesto all’amministrazione comunale misure di contrasto al fenomeno come sistemi di videosorveglianza, ma non basta; per rimuovere lo scempio si deve anche ripensare come riqualificare l’area per restituirla ai cittadini e toglierla agli zozzoni che l’hanno adibita ad area di scarico.

Rap presenta esposto in Procura

Fenomeno al quale, dicevamo, non c’è stata ancora un’adeguata risposta da parte delle istituzioni. Ed è proprio a quella che l’Amministratore Unico di Rap Girolamo Caruso aspira, così come dichiarato ai nostri microfoni. Il dirigente della Partecipata ha annunciato azioni incisive sotto il profilo giudiziario.

Ho presentato, in questi giorni un esposto, alla Procura della Repubblica contro ignoti – ha detto Caruso -. Ciò perchè, nel momento in cui vedo che i materassi hanno una numerazione precisa e sono imballati con le cinghie a tre a tre, è chiaro che vi sia un’organizzazione dietro gli abbandoni. Se poi quest’ultima parte da un paese o da un’altra situazione non lo so. Ma certamente non è un fatto casuale. In questo esposto ho chiesto ai soggetti istituzionali preposti al controllo del territorio di avere un’azione più incisiva”.

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