• Domani i sindaci, a Roma dai ministri Carfagna e Gelmini per fiscalità di sviluppo
  • Il sostegno di Anci Sicilia per la legge sulla fiscalità egevolata
  • Scatta anche una interrogazione all’Ars

Sono già in viaggio più di cento sindaci e amministratori siciliani coordinati dall’Associazione Zone Franche Montane Sicilia, diretti a Roma per rivendicare, domani, giovedì 6 maggio, il diritto di residenza nelle terre in cui sono nati e che hanno scelto per vivere, chiedendo il riconoscimento della fiscalità di sviluppo per compensare gli svantaggi dovuti all’altezza dei luoghi.

Manifestazione a Roma

Domattina è prevista un’adunanza in piazza di Montecitorio. Lo scopo dell’iniziativa pubblica è sensibilizzare la deputazione di Camera e Senato ad esitare la Legge obiettivo approvata dall’Assemblea Regionale Siciliana il 17 dicembre 2019, per il riconoscimento delle Zone Franche Montane che è in attesa da di 2211 giorni.

Incontri istituzionali

La delegazione degli amministratori delle “Terre Alte” di Sicilia sarà ricevuta dal ministro per il Sud e la coesione territoriale Mara Carfagna, dal ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini e da altre rappresentanze istituzionali e politiche tra cui: i capigruppo di Senato e Camera, del Movimento Cinque Stelle, Forza Italia, Lega, Pd, Fratelli d’Italia e Italia Viva; alle 12.30, dallo staff tecnico del presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico; quindi da Claudio Maria Galoppi, consulente giuridico della presidente del Senato, Elisabetta Casellati; dal presidente della commissione Finanza e Tesoro, Luciano D’Alfonso. Nel pomeriggio, nella sala Nassiria di Palazzo Madama ci sarà il convegno “Zone franche montane in Sicilia: un’opportunità’ di sviluppo”, organizzato dal Movimento Cinque Stelle.

Interrogazione all’Ars

Al fianco dei sindaci delle Terre Alte di Sicilia si è schierata l’Anci Sicilia. “L’approvazione della norma sulle Zone Franche Montane può rappresentare, per i comuni interessati, uno strumento importante per frenare lo spopolamento e incentivare l’avvio di attività da parte gli operatori economici, ma deve essere considerata come un primo importante passo rispetto a scelte normative più ampie di carattere nazionale e regionale”, ha detto il presidente Orlando. Mentre il deputato regionale Nello Dipasquale (Pd), vice presidente della Commissione speciale d’indagine e di studio per il monitoraggio dell’attuazione delle leggi all’Ars, ha presentato una interrogazione parlamentare con richiesta di risposta scritta, all’assessore regionale alle Attivita’ produttive, Girolamo Turano e all’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, per l’istituzione delle Zone Franche Montane in Sicilia “per chiedere se il governo regionale sta procedendo nella definizione e stesura di una relazione in merito alla copertura finanziaria relativa”.

Anche i sindacati appoggiano il progetto

“La Zone Franche Montane sono una importante occasione di rilancio di tanti comuni delle nostre province che negli anni hanno subìto lo spopolamento per via della mancanza di opportunità per il futuro di tanti giovani, per questo sosteniamo la richiesta di approvazione della norma rivolta dai sindaci al governo nazionale”. Ad affermarlo è il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana. “Fondamentale la fiscalità di vantaggio della quale gioverebbero gli imprenditori delle zone montane e quelli interessati a investire in un territorio ricco di bellezze naturali, culturali, enogastronomiche. Da questa legge obiettivo dunque può passare lo sviluppo di questi territori spesso dimenticati dalla politica, per questo è fondamentale che l’iter di approvazione si svolga in tempi rapidi. Come le Zes sono misure che sono essenziali per riattivare la nostra economia, ci auguriamo che non restino solo una chimera”.