Prima di tutto una precisazione di “genere”: Stefania Craxi vuole essere chiamata senatore e non senatrice. Non è un vezzo. “E’ una carica istituzionale, non si declina”, spiega. A Talk Sicilia, la presidente della Commissione Affari Esteri del Senato, e candidata con FI per Palazzo Madama nel collegio di Gela, Agrigento e Caltanissetta, parla anche di politica regionale. Le elezioni del 25 settembre hanno anche vista su Palazzo d’Orleans.

Per Stefania Craxi la vittoria alle politiche del centro destra andrebbe coronato dal bis alla Regione Siciliana. Non per dividendi, ma per garantire agibilità politica: “Per la Sicilia sarà meglio avere un governo nazionale allineato col governo regionale. Credo che avere il governo nazionale allineato al governo locale sia un fatto positivo per la Sicilia. Potrebbe essere una grande occasione”.

Basta tecnici ora tocca alla politica

Stefania Craxi mette al bando la retorica facile facile, quella dei falsi moralismi, dei best seller e della demonizzazione della politica: “In questi anni abbiamo chiesto ai politici gli scontrini. Abbiamo chiesto ai politici che facessero un passo indietro. Credo che sia venuto il momento di ritornare a chiedere serietà, competenza elavoro perché anche quello conta. Bisogna essere nuovi? Io rispondo no. Bisogna essere seri e avere competenze. Solo con l’esperienza si creano le competenze”.

La Sicilia al centro di un grande scontro geopolitico

“Lo scenario geopolitico più probabile che ci troveremo di fronte nei prossimi anni è quello di un grande scontro tra una grande potenza militare, economica e autocratica come la Cina e il mondo occidentale. Per quanto zoppicanti, per quanto siano delle democrazie fragili,  Europa e America sono ancora le due gambe nel mondo libero. La Sicilia non è estranea a questo grande scontro. In questo scontro noi ci dobbiamo schierare e non possiamo che farlo dalla nostra parte, dalla parte dell’Occidente”

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