“La Sac, la società che gestisce l’aeroporto di Comiso, ha già pubblicato il bando per la progettazione dell’area Cargo e per la sistemazione delle aree limitrofe. Un risultato che è il frutto di numerosi incontri, presieduti dallo stesso governatore Renato Schifani, che ci sono già stati tra gli uffici della Regione, della stessa Sac e il sindaco di Comiso. E un’altra riunione è in programma in settimana. Il governo Schifani ha inoltre già previsto il finanziamento di tutta l’opera, circa 50 milioni di euro, attraverso il Fondo di sviluppo e coesione. Risorse che serviranno sia per la creazione vera e propria dell’area Cargo, ma anche per le opere infrastrutturali viarie a servizio dell’aeroporto”.
Lo dichiara il capogruppo di Forza Italia all’Assemblea regionale siciliana, Stefano Pellegrino, in riferimento alla visita nei giorni di una delegazione di Italia Viva all’aeroporto di Comiso.
L’attenzione sul governo
“L’attenzione del governo regionale sull’aeroporto di Comiso – prosegue Pellegrino – è sempre stata massima, fin dall’avvio della legislatura, come mai avvenuto in passato, ma evidentemente gli esponenti di Italia Viva si sono distratti, preferendo una passerella inutile che poco a che fare con il sacro diritto di critica, ma che sa tanto di valutazioni preconcette che non aiutano la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni”.
Le parole di Faraone e di Italia Viva
Negli scorsi giorni una delegazione di Italia Viva era stata a Comiso, con a capo il senatore Davide Faraone. “Questi incontri-afferma Faraone- sono fondamentali per evidenziare non solo le criticità della nostra Isola ma anche per rilanciare con proposte adeguate. Faremo dall’aeroporto di Comiso le nostre proposte contro il caro voli. In queste settimane poi- aggiunge Faraone- la protesta del mondo dell’agricoltura non può non essere ascoltata, finita la marcia dei trattori il silenzio. C’è un problema di gestione delle risorse idriche, il cambiamento climatico ha messo in ginocchio le produzioni, la marineria ha grandi difficoltà di sopravvivenza. Ne parleremo insieme agli attori principali del comparto nazionale. Di Autonomia differenziata- conclude il capogruppo- parleremo perché il rischio concreto è di avere un Paese non più a due velocità ma a diversi innesti, dopo il Meridione, rischiano di perdere la già precaria efficacia ed efficienza della Sanità, tenendo anche conto anche delle diverse economie che attraversano l’Italia. Una non perequazione pagata dai cittadini”.
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