Si aggrava il bilancio dell’incendio appiccato da un tunisino nella propria casa di Vittoria, nel Ragusano. Dopo la madre, spirata nella giornata di ieri – giovedì 13 giugno – è morta anche la sorella a causa delle ustioni riportate mentre l’uomo, che pera abbia problemi psichiatrici, è stato bloccato dalla polizia.
Morta la sorella, aveva 34 anni
Le ustioni che avevano interessato il 70 per cento del corpo, non le hanno dato scampo. È morta anche Sameh, 34 anni, nel rogo dell’abitazione. La donna era ricoverata nel centro ustioni dell’ospedale Cannizzaro a Catania. Nella mattina era morta anche la madre, Mariam, di 55 anni. Sono ancora ricoverati, in condizioni gravissime, il padre Kamel Zaouali, 57 anni (al Civico di Palermo) e la figlia più giovane, Omaima di 19 anni, che tra qualche giorno avrebbe dovuto sostenere gli esami di maturità nel liceo linguistico Mazzini di Vittoria.
A causare l’incendio dell’abitazione sarebbe stato il figlio della famiglia Zaouali, 29 anni, in stato di fermo.
Il rogo nella notte
Sono le 2.30. È notte. Piazza dell’Unità, a pochi metri dall’ex chiesetta sconsacrata della Trinità, in uno dei quartieri più antichi di Vittoria, cittadina del Ragusano di 65 mila abitanti, nota per il grande mercato ortofrutticolo. Le fiamme illuminano il cielo. Ma è il riflesso del rogo che avvolge l’abitazione della famiglia Zaouali, origini tunisine da tanti anni in Sicilia. Dentro ci sono il capofamiglia Kamel, 57 anni, la moglie Mariam di 55 anni, e le due figlie Sameh di 33 anni e Oumaima di 19. È un inferno di fuoco.
Ieri era morta la madre, uomo e altra figlia in gravissime condizioni
Nella giornata di ieri, per le gravi ustioni è morta Mariam nell’ospedale Guzzardo di Vittoria. E successivamente la figlia maggiore Sameh in serata a Catania, il marito e l’altra figlia sono in gravissime condizioni: l’uomo è ricoverato nell’ospedale Civico di Palermo con ustioni sul 40% del corpo, la ragazza si trova nell’ospedale Cannizzaro, a Catania, con ustioni sul 60 del corpo. Ad appiccare l’incendio sarebbe stato il figlio maschio della famiglia Zaouali, 29 anni, pare soffra di problemi psichiatrici.
Il tunisino bloccato
È stato bloccato dalla polizia mentre vagava in una zona di campagna. È in stato di fermo. Una quarta figlia è scampata alla tragedia, ma solo perché non era in casa: studia all’Università di Torino e sta rientrando a Vittoria. Secondo una prima ricostruzione degli investigatori sarebbe stato il giovane, al culmine di una lite familiare, ad appiccare il rogo; avrebbe ammassato dei copertoni davanti alla casa, dando poi fuoco con una torcia avvolta in uno straccio imbevuto di liquido infiammabile. Le fiamme, che hanno distrutto l’abitazione, sono state spente dai vigili del fuoco dopo diverse ore.
La famiglia Zaouali era integrata
Una famiglia di origine tunisine che vive da diversi anni a Vittoria, integrata con la comunità locale e con quella islamica formata da moltissimi magrebini che lavorano nelle campagne del ragusano. E’ questo l’identikit di Kamel Zaouali, 57 anni, della moglie Mariam, di 55 anni, e dei loro tre figli, due sorelle di 19 e 34 anni, e un fratello di 29.
Il cordoglio del sindaco di Vittoria
Con un messaggio di cordoglio dell’amministrazione comunale di Vittoria, il sindaco, Francesco Aiello, ha proclamato una giornata di lutto cittadino nel giorno del funerale di Mariam. “Esprimiamo profondo cordoglio – scrive Aiello – L’intera collettività è vicina alla famiglia in questo momento di immenso dolore. L’amministrazione è a disposizione per i bisogni di questo tragico momento. Proclameremo il lutto cittadino nel giorno dei funerali”.
I funerali dovrebbero svolgersi nella moschea di via Montebello. Kamel Zaouali fa parte del direttivo della comunità islamica Al-Zaytouna, uno dei più stretti collaboratori del presidente Abdelhamid Jebari.
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