• Proclamato stato di agitazione dei lavoratori del Consorzio di bonifica di Ragusa
  • Tra le lamentele i ritardi nel pagamento degli stipendi
  • Chiesto l’intervento del presidente della Regione

“Non si comprende come mai si assista all’ennesimo ritardo nell’erogazione degli stipendi in acconto, all’indifferenza totale per quelli ancora da percepire negli anni passati e per quelli scaturiti da lavoro straordinario, turnato, missioni e trasferte, oltre ai buoni pasto”. Lo affermano le segreterie territoriali di Fai Cisl-Flai Cgil-Filbi Uila hanno proclamato lo stato di agitazione nell’ente che ha in “pancia” 300 lavoratori.

La lettera

Per sollecitare una risposta, i segretari delle tre organizzazioni di categoria Sergio Cutrale, Salvatore Terranova e Giovanni D’Avola hanno inviato una documento al commissario straordinario e al direttore generale del Consorzio di Bonifica Sicilia Orientale, al presidente della Regione e agli assessori regionali all’Agricoltura e all’Economia, al prefetto di Ragusa, ai parlamentari regionali della provincia iblea e alle organizzazioni datoriali Cia-Coldiretti-Confagricoltura.

Appello al prefetto

Al prefetto di Ragusa è stata richiesta una “convocazione urgente fine di esporre la gravissima situazione in cui si trova la categoria e spiegare le ragioni delle azioni di protesta che verranno attuate a sostegno della vertenza”.
Nel documento sindacale, Fai-Flai-Filbi “esprimono preoccupazione per la grave situazione che si sta delineando al Consorzio di Bonifica N. 8 Ragusa; infatti come nel peggiore degli incubi, a tutt’oggi si assiste a un silenzio grave ed incomprensibile mentre si continuano a proclamare soluzioni puramente teoriche e non rispondenti alle reali necessità dei lavoratori di questo comparto”.

La vicenda dei sentenziati

“Non si capisce perché – aggiungono Cutrale, Terranova e D’Avola – si assista ancora ad un blocco ingiustificato
della riqualificazione del personale, nonostante si sia proceduto alla riqualificazione del personale in tutti gli altri Consorzi, e alla definizione dei numerosi contenziosi, da riservare forse come privilegio solo a pochi.
Risulta ancora irrisolta, inoltre, la questione relativa ai cosiddetti “sentenziati”, come se nessuno fosse a conoscenza che il contributo regionale per questa categoria di lavoratori è limitato solo al periodo lavorativo del primo contratto di assunzione. Come può il Consorzio fare fronte allo stipendio dei restanti mesi, se dall’altra parte la Regione
sospende l’unica fonte delle entrate, ovvero i ruoli? Il paradosso, però, è che ancora oggi qualcuno si sorprenda se qualche lavoratore esasperato avvia le procedure esecutive per ottenere il pagamento delle proprie retribuzioni”.