Non ci fu alcuna corruzione elettorale. L’ex sindaco di Vittoria Giovanni Moscato è stato assolto con formula piena in appello dalla seconda sezione del tribunale di Catania.

Moscato, che aveva guidato la città di Vittoria per due anni, dal giugno del 2016 fino al luglio del 2018, finì indagato per corruzione elettorale nell’ambito dell’operazione exit poll. Ha sempre professato la sua innocenza e si rifiutò di dimettersi nel 2017 quando scoppiò la vicenda e il suo nome fu dato in pasto alla stampa

L’operazione exit poll

L’operazione exit poll fu condotta dalla Guardia di Finanza. Nell’ambito della stessa indagine in cui poi risultò indagato anche Moscato, furono eseguite sei ordinanze di custodia agli arresti domiciliari nei confronti di un altro ex sindaco di Vittoria per due mandati, Giuseppe Nicosia, 54 anni, del fratello dell’ex sindaco, Fabio, 51 anni, consigliere comunale all’eposa dei fatti, Giombattista Puccio, 57 anni, detto “Titta u ballerinu”, considerato mafioso della Stidda, Venerando Lauretta, 48 anni, condannato per mafia, Raffaele Di Pietro, 55 anni, e Raffaele Giunta, 55 anni, che avrebbero svolto un ruolo di intermediazione attiva nell’accordo criminale stretto tra politica e mafia.

Nessuna misura cautelare per Moscato

Contrariamente a quanto disposto al tempo per l’ex sidnaco Nicosia la Procura non chiese alcuna misura cautelare nei confronti dell’allora sindaco Moscato perché il reato ipotizzato non prevede provvedimenti preventivi.

Secondo l’accusa, sarebbero stati i fratelli Giuseppe e Fabio Nicosia a fare convergere nel turno di ballottaggio i voti su Moscato candidato per il centrodestra, eletto sindaco nel giugno 2016. In cambio, secondo l’ipotesi accusatoria, Moscato avrebbe portato avanti la stabilizzazione di 60 dipendenti della ditta che si occupa dello smaltimento dei rifiuti.

La difesa di Moscato

Moscato ha sempre respinto queste accuse ma nonostante la sua difesa la vicenda portò allo scioglimento del comune di Vittoria che restò commissariato per tre anni e mezzo invece dei 18 mesi previsti anche a causa dell’emergenza Covid esplosa nel frattempo.

Moscato, difeso dagli avvocati Enrico Trantino (oggi sindaco di Catania) e Carlo Pietrarossi ha dimostrato in aula che i fatti contestati non sussistono uscendo dalla vicenda assolto con formula piena nonostante la pubblica accusa avesse chiesto per lui la conferma ad un anno e quattro mesi comminata in primo grado

Articoli correlati