• Linea dura del sindaco di Chiaramonte Gulfi sul contenimento dei contagi
  • Accesso in piazza con il Green pass
  • In alternativa tamponi o certificato di avvenuta guarigione

Il sindaco di Chiaramonte Gulfi, nel Ragusano, ha deciso di imporre una stretta per limitare la diffusione del Covid19 che si è tradotta con l’obbligo di esibire il Green pass per accedere in piazza Duomo ed assistere agli spettacoli.  Solo i vaccinati, dunque, potranno recarsi nel salotto della città dopo le 21,30.

Green pass o tamponi

Con loro potranno entrare anche coloro che hanno tampone negativo nelle ultime 48 ore o chi è in possesso di certificato medico che attesta l’avvenuta guarigione dal Covid.

I percorsi di entrata

Tutti gli ingressi dalle stradine laterali sono stati chiusi e l’ingresso è previsto solo da via Santa Caterina, mentre sono state programmate altre due stradine per il deflusso in uscita. Un provvedimento che fa discutere, quello voluto dal sindaco Sebastiano Gurrieri. Qualcuno lo ha ritenuto troppo severo, altri lo hanno indicato come esempio da seguire.

“Garantire la sicurezza”

“Abbiamo esaminato con attenzione le disposizioni del governo – spiega Gurrieri – e abbiamo cercato la migliore soluzione per garantire la sicurezza. Lo abbiamo fatto insieme ai vigili urbani, alla Protezione civile, ma anche insieme all’associazione dei Cinquecentisti che, come in atre occasioni, ci sta dando una mano”.

La transenna

E così una transenna ed un cartello in bella vista sono stati situati su via Santa Caterina, da dove si potrà entrare in piazza, solo con green pass. Fanno eccezione i residenti, peraltro poche unità, a cui ovviamente viene consentito l’ingresso per recarsi nelle loro abitazioni, ma non per sostare in piazza.

Le disposizioni per i commercianti

“Il rispetto delle regole è importante”. Così a Torino il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese rispondendo ai giornalisti sulla proteste dei No Green pass.

Il ministro non ha escluso “controlli a campione nei locali insieme alla polizia amministrativa». Ha, però, ribadito che saranno i titolari a dover provvedere, anche se «non potranno chiedere la carta d’identità ai clienti“.

“Non si può pensare – ha spiegato – che l’attività di controllo venga svolta dalle forze di polizia. Significherebbe distoglierle dal loro compito prioritario che è garantire la sicurezza. Al riguardo è in via di preparazione una circolare”.

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