• Neonato abbandonato a Ragusa, arriva la conferma dell’esame del Dna
  • Il padre del piccolo è il macellaio che il 4 novembre scorso inscenò il ritrovamento
  • La Procura di Ragusa ha chiesto per l’uomo il giudizio immediato: dovrà rispondere di abbandono di minore

Il Dna conferma che il padre del neonato Vittorio Fortunato è il commerciante che il 4 novembre scorso inscenò il ritrovamento del piccolo. La Procura di Ragusa ha chiesto per lui il giudizio immediato: dovrà rispondere di abbandono di minore. Ancora al vaglio degli inquirenti la posizione della madre, che è indagata per concorso in abbandono.

La simulazione del ritrovamento

Il commerciante ragusano, raccogliendo la richiesta di aiuto della ex compagna, si era recato a Modica dove trovò la donna aveva appena partorito il piccolo nella sua abitazione. Sulle base delle sue dichiarazioni, l’uomo decise di inscenare l’abbandono e il ritrovamento proprio davanti alla sua macelleria, a Ragusa, in via Saragat, ritenendo questa la via più breve per fare intervenire i soccorsi e trasferire il neonato in ospedale. L’uomo ha dichiarato più volte che non sapeva che la sua ex compagna fosse incinta.

Il piccolo affidato in pre adozione a una famiglia

Il bambino venne trasferito al Giovanni Paolo II, dove gli furono prestate le prime cure. Dal 20 novembre il piccolo è stato affidato in pre adozione a una famiglia siciliana.

La scarcerazione dell’uomo a gennaio

Lo scorso 19 gennaio su richiesta del Pubblico Ministero Francesco Riccio, il Gip presso il Tribunale di Ragusa Eleonora Schininà ha disposto la scarcerazione del macellaio 59enne. L’uomo era stato arrestato il 3 dicembre scorso con l’accusa di abbandono di minore.
Per la pubblica accusa, sono cessate le esigenze cautelari e l’uomo è tornato in libertà. Il piccolo era stato soccorso dalle forze dell’ordine chiamate proprio dal macellaio, che aveva inscenato il ritrovamento. L’uomo ha sempre sostenuto, anche attraverso il suo avvocato, Michele Sbezzi, di non avere abbandonato il piccolo ma di essersi preoccupato di farlo ritrovare.

Proseguono gli accertamenti anche in merito alla madre

Il tempestivo intervento delle forze dell’ordine e le immediate cure del personale sanitario, avevano permesso di salvare la vita al neonato. Le indagini degli inquirenti, intanto, proseguono anche per accertare, dopo i risultati del Dna, se la donna di Modica, anche lei indagata, sia davvero la madre del bambino.

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