E’ stata iscritta nel registro degli indagati per abbandono di minori la quarantunenne, madre di Vittorio Fortunato , per il cui abbandono, avvenuto il 4 novembre scorso, è stato arrestato dagli agenti della Squadra mobile di Ragusa l’ex compagno della donna, un macellaio di Ragusa, 59 anni. La Procura intende verificare il ruolo che ha avuto la madre, se, insomma, era consapevole del piano del cinquantanovenne anche se quest’ultimo si è difeso nel corso dell’interrogatorio di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Ragusa, negando gli addebiti.

Il commerciante, che secondo le dichiarazioni raccolte non sapeva che la sua ex compagna fosse incinta e che con lei aveva interrotto i rapporti circa 6 mesi fa, ha confermato di essere stato lui stesso a portare il neonato a Ragusa e di avere inscenato il ritrovamento davanti alla sua macelleria. Lo avrebbe fatto, secondo quanto riferito dall’avvocato Michele Sbezzi, perché in quel frangente riteneva che il piccolo potesse arrivare più velocemente in ospedale sostenendo che la città di Modica la conosceva poco e avrebbe perso tempo a cercare di arrivare alla locale struttura sanitaria.

Nel corso dell’interrogatorio, l’indagato ha spiegato che la sua ex compagna, che risiede a Modica, lo avrebbe chiamato chiedendo aiuto. Lui si sarebbe recato nella vicina città ed avrebbe trovato la donna con in braccio il piccolo appena partorito e sarebbe stata la stessa madre del piccolo a dirgli di portarlo in ospedale.

E poi c’è la storia della paternità, non ancora chiarita: ci penserà un test del Dna per stabilire se il macellaio è il padre del piccolo, che, comunque, sarà affidato ad un’altra famiglia anche se, a quanto pare, la madre naturale sembrerebbe volere il proprio bambino. Vittorio Fortunato, che è rimasto ricoverato all’ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa, ha rischiato di morire di ipotermia

L’avvocato del commerciante, Michele Sbezzi, ha chiesto la revoca degli arresti domiciliari per consentire al cinquantanovenne di poter tornare a  lavorare  ma il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Ragusa si è preso due giorni di tempo prima di prendere la decisione.

 

 

 

 

 

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