Ha dichiarato al gip del tribunale di Ragusa di non sapere che la sua ex compagna fosse incinta, in quanto si erano separati da sei mesi, ma ha negato di aver abbandonato il neonato. Ha risposto alle domande il macellaio di 59 anni di Ragusa arrestato nei giorni scorsi dagli agenti della Squadra mobile che, insieme alla Procura, lo accusano di aver lasciato al suo destino il piccolo, trovato nudo, avvolto soltanto in un plaid e con il cordone ombelicale non chiuso.

Nel corso dell’interrogatorio, l’indagato, secondo quanto riportato dall’AGI, avrebbe fornito la sua versione dei fatti. La sua ex compagna, una donna di 41 anni che risiede a Modica, lo avrebbe chiamato chiedendo aiuto. Lui si sarebbe recato nella vicina città ed avrebbe trovato la donna con in braccio il piccolo appena partorito e sarebbe stata la quarantunenne a dirgli di portarlo in ospedale.

Il commerciante, che secondo le dichiarazioni raccolte non sapeva che la sua ex compagna fosse incinta e che con lei aveva interrotto i rapporti circa 6 mesi fa, ha confermato di essere stato lui stesso a portare il neonato a Ragusa e di avere inscenato il ritrovamento davanti alla sua macelleria. Lo avrebbe fatto, secondo quanto riferito dall’avvocato Michele Sbezzi, perché in quel frangente riteneva che il piccolo potesse arrivare più velocemente in ospedale sostenendo che la città di Modica la conosceva poco e avrebbe perso tempo a cercare di arrivare alla locale struttura sanitaria.

Il giudice a conclusione dell’interrogatorio, si è riservato sulla decisione: ha tra giorni di tempo per pronunciarsi dal momento che il legale dell’uomo ha chiesto la revoca degli arresti domiciliari, e in subordine una misura meno restrittiva che consenta al commerciante di andare a lavorare. Il bambino, che è stato chiamato Vittorio Fortunato, e che ha rischiato di morire per ipotermia e perché il cordone ombelicale non era stato clampato, dopo due settimane di ricovero all’ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa è stato affidato in pre adozione, attraverso la tutrice, ad una famiglia di fuori provincia.