“Ci troveremmo davanti a veri e propri reati come l’abuso d’ufficio e il falso ideologico in atto pubblico. Per questo motivo chiedo al direttore dell’Asp di Ragusa che su questa faccenda sia fatta chiarezza con la massima trasparenza, facendoci sapere nomi e cognomi dei responsabili già accertati e quali provvedimenti sono stati presi o si intendono prendere”.
Lo afferma il parlamentare regionale del Pd, Nello Dipasquale, in merito al caso delle dosi di vaccino somministrate a Scicli con il passaparola a persone che non avevano alcun diritto.
Lo scandalo
Il direttore generale dell’Asp di Ragusa, Angelo Aliquò, ha ammesso che tra i beneficiari ci sono il marito e la figlia di una alta dirigente dell’azienda sanitaria. “Dalle dichiarazioni del direttore generale – continua il parlamentare regionale del Pd, Nello Dipasquale – emergono criticità evidenti che hanno sicuramente dei responsabili su un piano morale, amministrativo e penale. Per essere riuscito qualcuno a far vaccinare amici e parenti, anche tramite prenotazione, devono essere state presentate dichiarazioni false”.
Gli altri casi
Lo stesso dirigente dell’Asp di Ragusa ha spiegato che casi analoghi si sono verificati in altri centri del Ragusano. “Le dichiarazioni dal direttore generale dell’Asp di Ragusa in merito alla brutta faccenda del vaccino somministrato a chi non ne aveva diritto – dice Dipasquale – ci confermano, purtroppo, che i nostri timori erano fondati. Non si trattava solo di qualche dose elargita in buona fede per coprire le assenze, ma oltre al “caso Scicli” ci sono stati episodi analoghi pure a Comiso e Vittoria. Chi ha sbagliato dovrà pagare”.
Sulla vicenda c’è un’indagine dei Nas ma sembra probabile che l’inchiesta è destinata ad allargarsi. ” Sento il dovere di rivolgere un ringraziamento ai militari del Nas alla Procura della Repubblica che da una settimana indagano su tutta questa incresciosa faccenda permettendo di far rilevare queste schifezze e – conclude Dipasquale – un ringraziamento a tutti gli operatori sanitari impegnati in prima linea da ormai quasi un anno nel fronteggiare l’emergenza Covid e a chi è impegnato correttamente e con coscienza nella campagna vaccinale”.
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