Nella serata di lunedì 10 febbraio, i Carabinieri della Compagnia di Vittoria, a conclusione di un’accurata e immediata attività d’indagine, hanno arrestato con l’accusa di tentato omicidio aggravato Biagio Gessaro, 23enne comisano.

In particolare, nel pomeriggio di quella giornata, Gessaro si era recato a bordo di un furgone presso il parco Ippari di Comiso per incontrare il nuovo fidanzato 26enne della sua ex compagna per parlare della relazione sentimentale intrapresa dai due. Alla vista del 26enne, Gessaro lo ha prima travolto con il veicolo e, mentre la vittima era ancora dolorante, successivamente lo colpiva ripetutamente con un coltello in varie parti del corpo.

L’aggressore, dopo essersi disfatto dell’arma bianca, scappava dal luogo del delitto facendo perdere le proprie tracce, mentre il malcapitato 26enne ferito, è stato trasportato – a bordo di un’auto di una sua amica presente durante l’evento criminoso – presso l’ospedale di Vittoria ove è stato ricoverato in prognosi riservata ma non in pericolo di vita.

I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno svolto tutti gli accertamenti utili all’esatta ricostruzione della dinamica dell’evento delittuoso: dopo aver ascoltato i testimoni e analizzato le immagini riprese dal sistema di videosorveglianza esistente nel parco Ippari, i militari della Compagnia di Vittoria si sono messi immediatamente alla ricerca dell’autore del reato, ricerca culminata nella perquisizione domiciliare presso l’abitazione di un amico dove il giovane Gessaro aveva trovato rifugio.

La perquisizione ha consentito di ritrovare l’abbigliamento intriso di sangue indossato da Gessaro per commettere il reato e fermare, dopo un breve inseguimento, il 23enne.

Considerati i gravi indizi di colpevolezza raccolti dagli investigatori dell’Arma, Gessaro è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio aggravato e rinchiuso presso la casa Circondariale di Ragusa su disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Nel corso dell’interrogatorio di garanzia in presenza dell’avvocato, Gessaro ha ammesso le proprie colpe, confermando le accuse addebitategli.

Nella giornata del 13 febbraio il G.I.P. di Ragusa, concordando con le risultanze investigative dei Carabinieri, ha confermato la misura cautelare in carcere.

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