- Blitz negli stabilimenti balneari di Marina di Ragusa
- Scoperti dei lavoratori in nero
- Un’attività sospesa e multe per 20 mila euro
I carabinieri del Nucleo Ispettorato del lavoro e della Stazione di Marina di Ragusa, al termine di un controllo negli stabilimenti balneari di Marina di Ragusa per verificare la posizione contrattuale del personale, hanno disposto la chiusura dell’attività di un lido ed emesso, nel complesso, sanzioni per un ammontare complessivo di 20 mila euro.
“Troppi lavoratori in nero”
Il provvedimento di chiusura scaturisce dalla circostanza “della sproporzione del numero di lavoratori irregolari rispetto al totale, di cui due italiani ed un rumeno” fanno sapere dal comando provinciale dei carabinieri di Ragusa.
“Danno ai lavoratori”
“Non sfugge all’attenzione dell’Arma il delicato tema della tutela dei lavoratori, in particolare in un territorio dalla forte vocazione turistica, ove le occasioni di lavoro stagionali possono incrementare tali fenomeni, a danno dell’erario e dei singoli lavoratori, la cui protezione è la finalità dei controlli svolti” spiegano i carabinieri di Ragusa.
Blitz nel Siracusano
Nei mesi scorsi, i carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro di Siracusa hanno disposto la sospensione di 5 aziende, alcune nel settore edile altre nella ristorazione, che impiegavano manodopera in nero. I controlli sono scattati a Siracusa, Noto, Palazzolo Acreide, Lentini, Carlentini e Francofonte e nel complesso hanno interessato 10 imprese. Si è scoperto, nel corso delle ispezioni in quelle 5 ditte, che il 20 per cento della forza lavoro era senza alcun contratto, come emerso nelle verifiche all’Insp dove non risultavano posizioni previdenziali aperte.
Si è scoperto, nel corso delle ispezioni in quelle 5 ditte, che il 20 per cento della forza lavoro era senza alcun contratto, come emerso nelle verifiche all’Insp dove non risultavano posizioni previdenziali aperte. Anche sul fronte della sicurezza sul lavoro sono state riscontrate delle violazioni: otto datori di lavoro sono stati, infatti, a vario titolo, denunciati per avere installato sistemi di videosorveglianza non autorizzati, occorre infatti la preventiva autorizzazione dell’Ispettorato territoriale del lavoro).
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