Mercoledì 19 agosto, riapre l’area archeologica di Cava d’Ispica, importante testimonianza che si trova all’interno del territorio del Parco archeologico di Kamarina, tra i comuni di Modica e Ispica.

Il sito sarà aperto tutti i giorni con orario continuato dalle 9.00 alle 19.00. Al fine di garantire le condizioni di sicurezza è consigliabile effettuare la prenotazione . Le visite hanno una durata media di un’ora.

“Con la riapertura dell’area archeologica di Cava d’Ispica – sottolinea l’assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà – torna fruibile al pubblico un sito fra i più significativi della Sicilia sud orientale. Cava d’Ispica, infatti, rappresenta uno dei luoghi della nostra Isola in cui l’insediamento umano si è attestato fin dall’età preistorica e racconta un periodo abbastanza ampio della nostra storia compreso tra l’età del Bronzo e il periodo medievale, fino almeno al XIV secolo, quando venne abbandonata la parte settentrionale, mentre quella meridionale continuò ad essere vitale con il sito di Spaccaforno, distrutto dal disastroso terremoto del 1693.  Conoscere le testimonianze della nostra storia, favorirne la fruibilità, come sta facendo in questi mesi grazie ad importanti interventi il Governo regionale – dice l’assessore Samonà – è un modo per riappropriarci della nostra storia e ridare dignità ai luoghi che rappresentano il nostro passato”.

Siti archeologici hanno fatto registrare numeri da record nel lungo weekend di Ferragosto. I visitatori sono stati 31.043 per i siti più noti con picchi nella Valle dei Templi e del Teatro Antico di Taormina, dove le presenze sono state rispettivamente 10.144 e 6.631. Anche durante questo fine settimana, a dispetto delle alte temperature raggiunte in tutta la Sicilia – sottolinea Alberto Samonà, assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana – i numeri relativi alle presenze nei siti archeologici della Sicilia ci hanno restituito un ottimo riscontro confortandoci sulla bontà dell’offerta culturale nell’Isola. E se Agrigento e Naxos-Taormina emergono per numero di presenze, possiamo considerare più che soddisfacenti – evidenzia ancora Alberto Samonà – anche i 2825 visitatori di Selinunte e i 2037 della Villa del Casale di Piazza Armerina.