Da una parte il sindaco di Modica, Ignazio Abbate, che, nei giorni scorsi, ha imposto la chiusura, nelle ore notturne, delle spiagge nel periodo compreso tra San Lorenzo e Ferragosto. Dall’altra, il sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, che, invece, il litorale lo ha lasciato accessibile per ragioni diametralmente opposte a quelle del suo collega. Se per Abbate, “la decisione è sofferta ma necessaria perché è indispensabile mettere in campo ogni iniziativa possibile per stroncare sul nascere la ripresa della curva dei contagi”, per Cassì “allargare gli spazi a disposizione all’aria aperta riduce, almeno in teoria, le occasioni di assembramento di ragazzi che comunque trascorreranno la notte in compagnia”.

Il sindaco di Ragusa, però, chiarisce che ci saranno delle limitazioni. “Sarà ovviamente vietato montare tende e accendere falò, e saranno ulteriormente incrementati i controlli di Polizia Municipale e Protezione civile, con l’ausilio di personale volontario: 22 squadre presidieranno gli accessi alle spiagge già da diverse ore prima di sera, e forniranno mascherine a chi ne fosse sprovvisto. Nei punti di ingresso saranno inoltre collocati dispenser con soluzione idroalcoliche per la sanificazione della mani”. Inoltre, “per contrastare il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti, infine, sarà potenziato il sistema di raccolta aggiungendo 10 postazioni per vetro, plastica e indifferenziato, oltre ai cestini comunque già disponibili su spiagge e lungomare” spiega il sindaco di Ragusa.

Frattanto, ci sono dei giovani ragusani tornati contagiati al rientro da una vacanza a Malta. Lo ha annunciato lo stesso sindaco . “Cinque ragazzi ragusani rientrati da Malta venerdì scorso sono risultati positivi al covid19. Stanno bene e sono tutti asintomatici. Hanno scoperto la loro positività grazie alla lungimiranza e all’istinto di una madre che ha comunque fatto eseguire il tampone al figlio. Una vicenda che ancora una volta dimostra quanto subdolo possa essere questo nemico, purtroppo non l’unico da cui doversi difendere: anche cattiveria e ignoranza possono far altrettanto male”.