I tamponi sui familiari della giovane di Monterosso Almo (Ragusa) figlia di un dipendente comunale rientrata da una vacanza a Malta e risultata positiva sono tutti negativi. Il paesino montano del Ragusano tira così un sospiro di sollievo perchè la ragazza, figlia di un dipendente comunale, aveva costretto il sindaco Salvatore Pagano a chiudere in via precauzionale il Municipio.

Ora che la situazione è tornata alla normalità e che gli uffici del Municipio sono stati tutti sanificati, il sindaco annuncia che lunedì si riapriranno tutti i servizi. “Avevo adottato la scelta di chiudere il Municipio – spiega il sidnaco – per tutelare i dipendenti comunali, che al momento possono lavorare in smart working e le loro famiglie, ma ora che i familiari della giovane rientrata da Malta sono negativi, gli uffici riapririanno lunedì”.

Il report sul contagio da covid19 di ieri pomeriggio aveva denunciato la presenza di 10 nuovi casi nel Ragusano dove, però, si sono registrati tutti i 7 migranti positivi della giornata. Dunque i casi di contagio locale sarebbero soltanto tre cosa eusta che rassicura ulteriormente una provincia abbastanza esposta in base ai dati degli ultimi giorni. Nel medesimo ultimo report, oltre i 16 casi di Catania, si sono registrati poi 8 casi a Caltanissetta, 6 a Palermo, 2 a Siracusa e 1 ciascuno nelle province di Agrigento e Messina grazie al fatto che sono risultati negativi tutti in 63 tamponi fatti a Panarea alle persone entrate in contatto con al turista risultata positiva dopo il rientro in Campania

Intanto si apre un altro fronte di polemica e allarme in un altro comune, ben più grande, della medesima provincia. Uno stabile in abbandono in contrada Boscopiano a Vittoria, nel Ragusano, è stato occupato abusivamente da un gruppo di migranti. I residenti della zona hanno presentato un esposto alla Procura di Ragusa denunciando una situazione di degrado sociale e problemi di ordine pubblico. La costruzione avrebbe dovuto essere un albergo ma il consorzio edile che doveva realizzarlo è fallito ed è rimasto uno ‘scheletro’ di cemento armato dove vivono abusivamente diversi cittadini nordafricani.