Due titolari di due aziende agricole e vivaistiche della provincia di Ragusa sono stati condannati dal tribunale ibleo a 8 mesi di reclusione, 20 mila euro di multa, 80 mila euro di pagamento danni, 20 mila euro di pagamento per le spese processuali, per avere riprodotto abusivamente piante di pomodoro coperte da brevetto.

Pomodori protetti da brevetto vegetale comunitario

Il Tribunale di Ragusa ha condannato G.S. e B.B per aver riprodotto senza alcuna autorizzazione una varietà di pomodoro protetta da brevetto vegetale comunitario. Il processo è nato da una denuncia presentata dall’Aib (Anti-Infringement Bureau for Intellectual Property Rights in Plant Material), un’associazione internazionale di diritto belga che ha come obiettivo la lotta alla contraffazione e più in generale, alle pratiche illegali nel settore delle sementi ortive.

Tecniche di riproduzione illecite

La sentenza di primo grado è stata pronunciata lo scorso 28 gennaio. “Siamo molto soddisfatti della sentenza che è la seconda del genere in Italia. Questa condanna dimostra la dedizione delle autorità italiane a perseguire questi gravi reati”, dice Liam Gimon, amministratore delegato di Aib. La recente sentenza conferma l’orientamento giurisprudenziale del Tribunale di Ragusa contro le condotte illegali poste in essere da operatori del settore mediante l’utilizzo e impiego di tecniche di riproduzione illecite”. “Le aziende sementiere investono ogni anno in media tra il 20/25% del loro fatturato per la creazione e l’innovazione varietale al fine d’introdurre sul mercato cultivar sempre più performanti e resistenti per il fabbisogno dei produttori”. Si tratta della seconda sentenza di questo tipo in Italia. Il processo nato dalla denuncia dall’Aib