Uccise la cognata con una coltellata alla gola ma senza un motivo apparente. Resta in carcere Mariano Barresi, l’uomo di 66 anni che il 4 marzo scorso, a Giarratana nel ragusano, assassinò Rosalba Dell’Albani, di 52 anni.
Il gip rigetta la richiesta di scarcerazione
Il giudice per le indagini preliminari, Elio Manenti ha rigettato la richiesta che era stata presentata dall’avvocato Sergio Crisanti, difensore di Barresi, che aveva sottolineato le gravi condizioni di salute del suo assistito, ritenute non compatibili con il regime carcerario. Tale richiesta era stata fatta sulla base di una perizia psichiatrica di parte redatta dal criminologo Silvio Ciappi. Il gip aveva dato incarico ad un perito, Giuseppe Asaro, di stabilire se le condizioni dell’uomo fossero o meno compatibili con il regime carcerario e se egli avesse potuto ricevere, nell’istituto di pena, cure adeguate.
Piena capacità critica e di giudizio
La perizia ha accertato la “piena capacità critica e di giudizio”, una “coscienza lucida e ben orientata sia nei parametri spazio temporali sia sulla propria persona. Non si evidenziano deliri, né allucinazioni”. Il perito ha verificato “la compatibilità delle condizioni di salute psicofisica dell’indagato con il regime carcerario. Dalla consultazione della cartella clinica del medico penitenziario risulta che il signor Barresi è clinicamente ben seguito e assume idonea terapia adeguata alla sintomatologia”. Per questo il gip ha rigettato la richiesta di collocamento in Cta o in altra struttura protetta, in virtù del “gravi indizi di colpevolezza e delle eccezionali esigenze cautelari”, nonché “delle condizioni di capacità dell’indagato e della piena compatibilità dello stato di detenzione con le esigenze di cura”.
Barresi, che secondo il perito è affetto da “stato ansioso depressivo reattivo” resta nel carcere di Caltagirone. Il difensore presenterà una nuova richiesta di perizia psichiatrica in sede di udienza preliminare.
Il delitto
L’uomo avrebbe ucciso la donna con una coltellata alla gola, ma senza un perché. Ha anche detto di voler bene alla cognata, che considerava come una sorella. L’uomo ha raccontato di sentirsi depresso, di avere avuto, nelle ultime settimane, la sensazione che qualcuno lo pedinava. Ha anche sostenuto di aver visto nei pressi dell’abitazione delle auto di grossa cilindrata a lui sconosciute all’interno delle quali si trovavano, probabilmente, coloro che lo pedinavano e ha riferito di avere timori per la sua situazione economica.
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