Alberto Samonà, nuovo Assessore dei beni culturali della Regione Sicilia, ha trovato come primo incarico una complessa riapertura dei parchi archeologici e dei musei dell’isola. L’isola vive principalmente di turismo e questo grande patrimonio culturale ed artistico è stato messo a dura prova dalle chiusure forzate. Il governatore della Regione Sicilia Musumeci rimane invece molto scettico riguardo l’apertura ai flussi turistici in questo periodo dell’anno e vuole aspettare almeno la seconda settimana del mese: “Per la sicurezza di tutti, è meglio aspettare, no?”

 

Samonà a Fanpage.it spiega: “è un regalo che abbiamo voluto fare ai nostri cittadini, chiusi in casa e rispettosi delle regole per mesi, adesso possono uscire e approfittare gratuitamente delle bellezze dell’Isola”. Ci si prepara quindi alla riapertura al pubblico a partire da domani, gli ingressi ai beni della Regione saranno gratuiti ai residenti siciliani a determinate condizioni: ingressi in gruppi limitati, prenotazioni online e ingressi contingentati. Alcune strutture hanno realizzato opere di sanificazione come ad esempio il parco archeologico di Naxos Taormina, il personale specializzato vestito con tuta e mascherina ha provvisto a disinfettare le aree che saranno destinate ai visitatori. Inoltre, gli ingressi verranno regolarizzati da alcuni tornelli per garantire distanza e ritmi regolari di entrata. Le perdite del turismo regionale di quest’anno non sono state ancora quantificate.

 

“Siamo andati a zero e rimarremo a zero per molto tempo” – sostiene Giusy Belfiore, presidente dell’associazione Guide turistiche di Catania. Negli ultimi anni, la Sicilia si è guadagnata una fetta di visitatori provenienti da oltreoceano che non si sa ancora quando potrà ritornare ad ospitare. Statunitensi, australiani, giapponesi attratti non solo dal mare ma anche da quello che resta dei fasti del passato. L’anfiteatro romano di Catania, il più grande di Sicilia, è visitabile solo per la piccola porzione che si trova in piazza Stesicoro. Anche quello riaprirà domani, dopo la lunga sospensione delle attività. Prosegue Belfiore: “Ma gli spazi sono piuttosto angusti. Se dovessimo organizzare delle visite guidate, saremmo costretti a lavorare per piccoli gruppi. Entri con qualcuno, stai quindici minuti dentro, spieghi quello che puoi spiegare e poi giù con gli altri. La nostra professione è normata dalla legge, però ci potremmo trovare, più avanti, a subire la concorrenza delle guide straniere. Chiediamo un’attenzione alla nostra categoria, che si faccia in modo che ci sia permesso di ricominciare a lavorare”.

 

Non riapre a pubblico invece l’ex monastero dei Benedettini di Piazza Dante, sempre nel capoluogo etneo, uno dei più grandi d’Europa ed inoltre adesso sede dell’università di Scienze Umanistiche. Francesco Mannino, presidente di Officine Culturali spiega: “Stiamo valutando l’acquisto di tecnologie di radiotrasmissione, ma è un investimento importante per una realtà come la nostra. L’eventuale riapertura in sicurezza non sarà l’unico ingrediente che spingerà le persone a uscire di nuovo, c’è un grande tema che è quello della propensione dei cittadini ad uscire ed allo svago culturale.”