Il gup del tribunale di Siracusa Andrea Migneco ha disposto il decreto di giudizio immediato nei confronti di Sebastiano Di Pietro, 30 anni, avolese, accusato di tentato omicidio nei confronti dell’ex cognato,  colpito con un coltello. Il difensore, l’avvocato Natale Vaccarisi, ha chiesto che il suo assistito venga sottoposto al giudizio con il rito abbreviato e l’udienza è fissata per il 13 gennaio del 2021.

Il trentenne, nell’interrogatorio davanti al gip del tribunale di Siracusa, nelle ore successive al suo arresto ha ammesso le sue responsabilità, affermando, però, di essere stato colpito da uno schiaffo dal cognato mentre i due stavano discutendo in un ristorante dove è poi avvenuto l’accoltellamento.

Un colpo che, secondo l’indagato, gli  avrebbe fatto perdere gli occhiali: a quel punto,  Di Pietro, che soffre di miopia, avrebbe afferrato il coltello nella sua disponibilità, infliggendo dei fendenti “alla cieca”. Insomma, avrebbe reagito commettendo un errore, come ha precisato al gip del tribunale. Inoltre, il trentenne, dopo l’aggressione, come ha riferito nella sua deposizione, sarebbe scappato in preda dal panico, trovando rifugio nella casa di un familiare per poi disfarsi del coltello che porterebbe sempre con se. Sulle cause della lite, a quanto pare, secondo quanto emerso nell’interrogatorio, ci sarebbero stati degli equivoci, tali da esasperare gli animi anche se lo stesso indagato ha precisato che i rapporti con l’ex cognato sarebbero stati sempre buoni.

A Catania, su delega della Procura distrettuale il nucleo operativo della compagnia carabinieri Piazza Dante ha fermato Fabio Laganà, di 46 anni, con l’accusa proprio di tentativo di omicidio. L’uomo è accusato di avere investito, il 2 novembre scorso, con un’auto un 54enne, schiacciandolo contro un muro e poi colpendolo con calci e pugni. Il movente, secondo quanto ricostruito dalla Procura che gli contesta l’aggravante dei futili motivi, sarebbe maturato dopo una lite nell’ambito della sfera privata tra aggressore e vittima.

 

 

 

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