E’ accusato di tentato omicidio Sebastiano Di Pietro, 30 anni, avolese, raggiunto da un provvedimento di fermo eseguito dalla polizia. Secondo quanto emerso nelle indagini, coordinate dai magistrati della Procura di Siracusa, il trentenne avrebbe accoltellato l’ex cognato, che si trovava a cena la sera del 4 giugno in un ristorante. Le ferite causate alla vittima sono piuttosto gravi, il ferito è stato soccorso e trasferito all’ospedale Di Maria di Avola dove è stato sottoposto ad un intervento chirurgico: le sue condizioni, stando alle notizie fornite dalle forze dell’ordine, sono gravi.
L’aggressione sarebbe avvenuta sotto gli occhi di alcuni testimoni ed a loro che hanno chiesto informazioni gli agenti di polizia di Avola per provare intanto ad identificare l’autore di quell’accoltellamento. I sospetti si sono posati sull’ex cognato, Sebastiano Di Pietro, i cui rapporti con il ferito sarebbero stati pessimi, a giudicare dall’esito drammatico della vicenda. A quanto pare, i due avrebbero avuto una discussione al telefono e con il passare dei minuti i toni sono diventati incandescenti, fino a quando il trentenne avrebbe deciso di incontrarlo. Si è recato, stando alla ricostruzione della polizia, in quel locale, infliggendo diversi fendenti. Quando l’indagato ha saputo di essere ricercato dagli inquirenti si è presentato negli uffici del commissariato accompagnato dal suo avvocato. Poco dopo, come disposto dalla Procura di Siracusa, è stato trasferito in carcere.
Per tentato omicidio in ambito familiare, la settimana scorsa Il tribunale di Siracusa ha emesso una sentenza di condanna a 15 anni di reclusione nei confronti di un uomo, residente a Palazzolo Acreide. L’imputato è accusato di aver provato ad ammazzare la moglie nel 2016 in una zona di campagna, dove si sarebbe recato per portare a termine il suo piano. A quanto pare, la sua idea sarebbe stata di uccidere la consorte per poi togliersi la vita ma a fermarlo ci avrebbe pensato un agricoltore che si sarebbe accorto del pestaggio ai danni della vittima.
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