Alla fine al Pronto soccorso c’è andato il personale di un’ambulanza del 118 per via di un’aggressione avvenuta nella serata di ieri in viale Tunisi, nella zona nord di Siracusa. Secondo una prima ricostruzione, al vaglio degli agenti di polizia, il mezzo si è recato per una richiesta di soccorso da parte di una donna.

La violenza contro i paramedici

Quando i due paramedici si sono avvicinati a lei, quest’ultima sarebbe andata in escandescenze, forse per via dell’assunzione di sostanze alcoliche, scagliandosi fisicamente contro i soccorritori.

Vittime in ospedale

A lei si sarebbero aggiunte, altre due donne, presumibilmente connazionali, per cui la situazione è diventata pericolosa per l’incolumità dei paramedici che, dopo essere riusciti a scampare alle violenze, si sono recati al Pronto soccorso dell’ospedale di Siracusa rimediando contusioni giudicate guaribili in pochi giorni.

Il problema delle aggressioni

Quello delle aggressioni a medici e paramedici è un problema diffuso in tutta la Sicilia. Le violenze spesso si verificano nei Pronto soccorsi e questo tema è stato al centro di una puntata dedicata alla sanità della trasmissione Sulle strade di Siracusa che ha sentito il presidente dell’Ordine dei medici di Siracusa, Anselmo Madeddu.

I Pronto soccorsi sono diventati delle vere giungle, con aggressioni continue, e poi secondo il presidente dell’Ordine dei Medici di Siracusa non sono neanche convenienti.

“I Pronto soccorsi non sono ambiti ed i colleghi hanno tutte le ragioni: i medici vengono spesso aggrediti, sovente subiscono procedimenti giudiziari, spesso a seguito di denunce temerarie, infatti nel 90 per cento dei casi le cause si concludono in un nulla di fatto. Mi chiedo: chi andrebbe a lavorare in un ambiente del genere, senza contare che i riconoscimenti economici non sono soddisfacenti? Ricordo che un collega di Agrigento è stato anche ucciso”.

La situazione a Siracusa

“Nel Pronto soccorso, la cui pianta organica prevede 20 posti, ci sono mediamente non più della metà, 9 o 8 medici. Tra le cause principali – dice a Sulle strade di Siracusa, Anselmo Madeddu, presidente dell’Ordine dei Medici di Siracusa  c’è un difetto di programmazione nazionale, come segnalato più volte, in cui l’offerta è al di sotto della domanda. Non c’è responsabilità delle aziende sanitarie, infatti i concorsi ci sono ma vanno deserti perché c’è uno scarsissimo numero di medici che conclude il percorso universitario”.