E’ allarme nei penitenziari di Augusta e Siracusa dove nelle ultime settimane si sono verificate aggressioni da parte dei detenuti.

Agenti di Siracusa colto da infarto

“Nel giro di alcuni mesi, infatti, si sono registrati – spiegano i dirigenti del Sappe, Uilpa, Uspp, e Fns Cisl –  gravi e ripetuti episodi, ne citeremo uno, in particolare, verificatosi qualche giorno addietro, tutti connotati da violenza e da diverse forme di aggressione al personale, come risulta inaccettabile che il personale graduato sia sottoposto ad una pressione psicologica tale da causare pericolose ripercussioni ai provati Operatori: il caso del recente infarto occorso ad un Ispettore dell’Istituto che Lei dirige dovrebbe indurre ad una maggiore riflessioni dei processi lavorativi”.

Critiche alla direzione

I sindacati, che hanno inviato una lettera ai vertici del Dap, criticano l’operatore dell’amministrazione penitenziaria di Siracusa.

“Duole far notare che la politica gestionale portata avanti, negli ultimi tempi, da codesta Direzione spesso è risultata insoddisfacente alla risoluzione delle annose criticità di cui tante volte si è parlato e alle quali, a tutt’oggi, alcuna soluzione è stata individuata” spiegano i sindacalisti, Salvatore Gagliani, Salvatore Santacroce, Enrico Mangiameli, Angelo Scarso e Maurizio Sigari.

Allarme ad Augusta

Situazione tesa anche nel carcere di Augusta, come denunciato dal dirigente nazionale del Sippe, Sebastiano Bongiovanni

“All’interno del carcere di Augusta si sarebbe scatenata una protesta da parte di parecchi detenuti da varie parti dell’istituto.  Ogni giorno si affrontato situazioni a limite della legalità e solo grazie alla professionalità dei sottufficiali e agenti in servizio si evita l’irreparabile. “Ad Augusta ogni giorno si verificano eventi critici che stanno portando il personale allo stenuo delle forze“.

Secondo Bongiovanni, “la legge c’è, bisogna solo attuarla e la stessa afferma che l’ordine e la disciplina negli istituti penitenziari garantiscono la sicurezza che costituisce la condizione per la realizzazione delle finalità del trattamento dei detenuti e degli internati”.