Il prefetto di Siracusa, Giusi Scaduto, ha disposto la sospensione di Giuseppe Carta dalla carica di sindaco di Melilli per effetto della legge Severino. “Il provvedimento è conseguenza della decisione della Corte di Cassazione che, in data 10 luglio 2020, ha respinto il ricorso dallo stesso presentato, ripristinando la misura cautelare degli arresti domiciliari scattata nel febbraio 2019 a seguito dell’operazione di polizia “Muddica”, relativa a taluni appalti dell’Amministrazione comunale” fa sapere il prefetto.
Carta era stato rimesso in libertà esattamente un anno fa, dopo 5 mesi ai domiciliari, in quanto coinvolto insieme ad altre 8 persone nel febbraio del 2019 nell’operazione della polizia di Priolo denominata Muddica su un presunto giro di appalti pilotati in favore di imprenditori amici. Nei giorni scorsi, è tornato ai domiciliari dopo che la Cassazione ha respinto il ricorso della sua difesa, rappresentata dall’avvocato Francesco Favi, nonché presidente dell’Ordine degli avvocati di Siracusa, contro il pronunciamento del Riesame di Catania che aveva accolto la richiesta della misura cautelare della Procura di Siracusa. Carta, infatti, dopo la decisione dei giudici del tribunale di Siracusa, era tornato in libertà solo che i magistrati non si sono arresi ed ora la Cassazione ha dato ragione alla loro tesi.
Nell’inchiesta sono stati coinvolti Stefano Elia, ex vicesindaco di Melilli, l’attuale sindaco di Francofonte, Daniele Nunzio Lentini, 56 anni, all’epoca dei fatti vice dirigente del II Settore del comune di Melilli, Reginaldo Saraceno, 54 anni, dipendente del comune di Melilli, e Giulia Cazzetta, 59 anni, responsabile del II Settore Servizi scolastici, culturali, sportivi, socio-educativi e ricreativi, gli imprenditori Marilena Vecchio, 47 anni, rappresentante legale dell’impresa di trasporti Vecchio srl, Sebastiano Franchino, 40 anni, Giovanni Zuccalà, 81 anni, amministratore unico dell’impresa Zuccalà Travels, e Franco Biondi, 59 anni, rappresentante legale della ditta Euroviaggi di Biondi Franco sas. I servizi pubblici al centro dell’inchiesta dei magistrati della Procura di Siracusa, Fabio Scavone e Tommaso Pagano, e della polizia, agli ordini del questore Gabriella Ioppolo, riguardano gli interventi per il verde pubblico, la segnaletica stradale ed il trasporto pubblico riservato agli studenti, per la cui assegnazione non era necessaria una gara d’appalto. I lavori, che non superavano importi di 40 mila euro, sarebbero stati affidati in modo diretto dagli uffici comunali sotto la regia del sindaco Carta ma il capo dell’amministrazione melillese, secondo gli inquirenti, avrebbe anche adottato una strategia per aggirare i bandi pubblici, imponendo il frazionamento degli appalti.
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