Prima vengono arrestati dalle forze dell’ordine e poche ore dopo rimessi in libertà.  Un fenomeno che sta diventando sempre più frequente, almeno a Siracusa. Uno dei casi più eclatanti si è verificato nei giorni scorsi quando gli agenti della Squadra mobile hanno fermato due uomini, accusati di un tentativo di incendio ai danni di un chiosco, ma al termine dell’udienza in Tribunale gli indagati sono tornati a casa, in stato di libertà.

“Capita troppo spesso” avverte il Mosap

Questi episodi stanno creando molta frustrazione tra le stesse forze dell’ordine, come ammesso dalla Fernanda Aronica. delegata regionale del Mosap, un sindacato di polizia.

“Purtroppo capita oramai, frequentemente che, pur avendo arrestato – spiega Aronica – in flagranza la persona che ha commesso un reato o a seguito di lunghe ed articolate indagini, la stessa, dopo poco meno di 48 ore, torna in libertà. Per non parlare di quelli che, nonostante siano ai domiciliari e si rendano responsabili di altri reati se non gli stessi, beneficiano, ancora una volta, degli arresti nella propria abitazione. Peraltro, basta leggere le cronache sulle testate giornalistiche per appurare quanto descritto”.

“Si vanifica il lavoro delle forze dell’ordine”

La delegata regionale del Mosap rispolvera due recenti episodi ma avverte che questa situazione rischia di avere delle conseguenze.

“A Siracusa, due uomini sono stati rimessi in libertà – dice Fernanda Aronica, delegata regionale del Mosap – dopo che i poliziotti avevano fermato un loro tentativo di incendio ad un’attività commerciale, un altro, responsabile di un agguato a colpi d’arma da fuoco, dal carcere è stato accompagnato nella sua abitazione. E’ frustrante per le forze dell’ordine, non solo perché, in questo modo, si vanifica un lavoro costato molta fatica ma anche perché i cittadini onesti perdono fiducia nella giustizia”

“Vittime di reati non denunceranno”

“Questo scoraggia anche le denunce, del resto chi si rivolge alle forze dell’ordine per avere subito un reato, una rapina, un furto tanto per fare un esempio, e poi il responsabile, dopo l’arresto, viene scarcerato, teme per la propria incolumità ma soprattutto riceve il messaggio che denunciare non serve a nulla” conclude la delegata regionale del Mosap.