E’ stato depositato al Tribunale del Riesame di Catania il ricorso del difensore di Pippo Gianni, il sindaco di Priolo arrestato la settimana scorsa nell’ambito dell’inchiesta per concussione della Procura di Siracusa.

Udienza al Riesame

Tra meno di 10 giorni, i giudici etnei fisseranno l’udienza per decidere se accogliere o meno l’istanza dell’avvocato Ezechia Paolo Reale che punta, innanzitutto, alla revoca dei domiciliari del primo cittadino del Comune industriale.

La strategia difensiva

La difesa, strategicamente, ha ritenuto di non chiedere la liberazione del suo assistito al Gip del Tribunale di Siracusa  in occasione dell’interrogatorio di garanzia di Gianni anche perché a firmare quel provvedimento è stato questo stesso giudice, al quale, però, l’indagato, in oltre un’ora e 30 minuti di deposizione, ha respinto le accuse.

La fase delicata

Un passaggio, quello al Riesame, molto importante perché i giudici di Catania valuteranno se il castello accusatorio eretto dai magistrati di Siracusa è solido o meno: una decisione che segnerà il corso del procedimento giudiziario.

Le accuse di pressione alle aziende della zona industriale

Secondo i magistrati siracusani, Gianni avrebbe minacciato due grosse aziende del Petrolchimico di Priolo di disporre dei controlli negli stabilimenti, allo scopo di rallentare l’attività produttiva, se non avessero provveduto all’assunzione di persone a lui vicine ed all’assegnazione di una commessa ad una ditta locale.

“Nessuna pressione”

Gianni ha spiegato di non aver mai minacciato i vertici dei colossi industriali, rivendicando, invece, la sua azione politica, votata alla difesa del territorio. Secondo quanto riferito dal suo legale, il sindaco ha ammesso di aver chiesto assunzioni e commesse per le aziende locali purché il personale e le imprese fossero qualificati.

Il tema della salute e dell’ambiente

Gianni ha sottolineato che queste sono dinamiche che rientrano nell’attività di un sindaco, soprattutto in un territorio in cui la presenza degli stabilimenti industriali è ingombrante, “con conseguenze significative in tema di ambiente e di salute”. In merito alle minacce ai funzionari del Comune, il sindaco ha precisato  di essere entrato in conflitto con questi funzionari che si sarebbero mostrati poco competenti e poco fedeli all’istituzione locale. Ha, infine, rigettato l’accusa di aver chiesto ad un’azienda, in merito ad un appalto del Comune, un contributo per una squadra di calcio locale.