Perviene la richiesta del prestito del Seppellimento di Santa Lucia del Caravaggio per una mostra da febbraio a giugno 2017, da tenersi a Palermo.
“Premesso che il titolo della mostra “Ritorno a Palermo” non si comprende su quale fondamento storico e scientifico si fonda, dal momento che il dipinto non è stato né pensato né realizzato per la città di Palermo, tuttavia sono altre le considerazioni che ci spingono a dire che il dipinto non uscirà da Siracusa e che siamo pronti alle barricate”. Lo ha dichiarato l’On. Vincenzo Vinciullo, Presidente della Commissione ‘Bilancio e Programmazione’ all’ARS. Come è noto, da qui a qualche mese la tela del Caravaggio ritornerà nella Chiesa di Santa Lucia alla Borgata. Il ritorno è stato preceduto da un monitoraggio del microclima della Chiesa di Santa Lucia della Badia e della Chiesa di Santa Lucia Extra Moenia.
Dopo un anno di raffronto dei dati e dopo che è stato dimostrato che i due microclima erano compatibili, si è deciso finalmente di fare ritornare il quadro nel luogo per il quale fu pensato e realizzato. “Ora” – ha proseguito l’On. Vinciullo – “dopo che il quadro, per 4 mesi, rimarrà nel nuovo ambiente, si propone di trasferirlo in un altro. Ma la necessità di comparare il microclima di Santa Lucia Extra Moenia con quella del nuovo sito questa volta non si pone? Quindi, devo pensare che Il problema esiste solo se lo dobbiamo spostare all’interno della città? Mentre i problemi di microclima non esistono se lo dobbiamo spostare verso un’altra città della Sicilia? E come spieghiamo ai cittadini di Siracusa e soprattutto a coloro i quali abitano nel quartiere di Santa Lucia che, dopo aver portato per qualche giorno la tela nel luogo per cui l’opera è stata concepita, la togliamo e la portiamo in altro luogo? E se poi per caso scopriamo che il microclima di Palermo non coincide con quello della Basilica di Santa Lucia, che facciamo? Lasciamo la tela a Palermo?”
“Per questo motivo” – ha continuato l’On. Vinciullo – “invito il Direttore Centrale del Fondo Edifici di Culto, il Prefetto di Siracusa, il Rettore della Basilica di Santa Lucia al Sepolcro, quello di Santa Lucia alla Badia e il Soprintendente, ognuno per le parti di propria competenza, a esprimere un parere circostanziato, che tenga conto di quanto da me asserito precedentemente, sapendo che il trasferimento per 5 mesi, cioè per quasi metà anno, dell’opera è assolutamente impopolare e non verrà accettato dai cittadini siracusani. A chi deve decidere, ricordiamo che non si tratta di un dipinto qualsiasi, ma si tratta di un’ opera che raffigura la nostra concittadina e Patrona Lucia, a cui la città è particolarmente legata”.
“La città” – ha concluso l’On. Vinciullo – “non è assolutamente disposta a un distacco dal dipinto, poi immaginiamo così a lungo, in un momento in cui la tela deve abituarsi al nuovo microclima della Basilica di Santa Lucia. Tutti quindi sappiate che la proposta è impopolare e quindi irricevibile e che siamo pronti con le barricate a difendere ciò che rappresenta la storia della città”.
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